mercoledì 5 luglio 2017

Niente rogne, siamo ragni


Non è assolutamente vero che un over 18 non possa divertirsi guardando Spider-Man Homecoming. Puoi giocare a Dov'è Waldo andando a caccia di caratteristi già visti fra cinema e Tv, ex killer e truffatori qui in veste di professori di liceo o supercriminali 6.0. Puoi metterti a contare le rughe sulla faccia di Michael Keaton, un Adrian Toomis divertito e in parte. Puoi soppesare le differenze fra questo reboot e il precedente  (o il precedente e la trilogia di Sam Raimi, ancora la meglio al netto dell'ignobile terzo episodio). Puoi ripensare con nostalgia a quando i film adolescenziali ti divertivano, perché ti identificavi nei protagonisti aspettando che la corteccia prefrontale trovasse una forma compiuta, che l'obiettivo irraggiungibile dei tuoi diciott’anni finalmente arrivasse a portata, che un pezzetto del futuro che sognavi diventasse tuo
Ed è precisamente questo l'atteggiamento giusto per andare a vedere il nuovo Uomo Ragno dei Marvel Studios: perché se non ci vai accompagnando il tuo fanciullino interiore, non puoi stare al gioco. E se non stai al gioco, be', sono meglio tornare a rileggerti i tuoi polverosi albi anni Marvel/Corno. 
Curioso ibrido fra The Avengers, un episodio a caso di Kim Possible con tanto di smanettone sovrappeso e Coming of Age à la John Hughes, però più superficiale di Breakfast Club o Bella in rosaHomecoming è la perfetta incarnazione dello Spider-Man più cazzaro e ridanciano, quello pronto a lanciare con la stessa velocità fulminea ragnatele e battutacce. Niente errori nella scrittura, nel casting del protagonista o nella regia di puro servizio, niente ombre in questo Peter Parker quindicenne con zia milf ed entourage multirazziale, se non quelle rappresentate dalla nemesi, un Avvoltoio che si ciba dei rifiuti del capitale (bella!) e ha il terrore di perdere le sicurezze che invece il nostro eroe cerca con testardaggine. Fin dalle prime sequenze, il film di Watts azzera ogni tentazione umbratile per schiacciare a tavoletta sul pedale dell'azione e del divertimento più innocuo e sfrenato, con il risultato di un film Sony che è il più Disney di tutti i film Marvel visti fin qui. Un High School Superhero Comedy che trova il suo maggior pregio nel disimpegno e il suo peggior difetto in un doppiaggio irritante appesantito da un'overdose di fico ficata da paura zio eccetera. Nessun problema, qui non si cerca il classico intramontabile: Il seguito, alla prossima, annunciatissima puntata.