sabato 14 novembre 2015

martedì 10 novembre 2015

Per focaccia



Film decisamente per cinni questo Pan di Joe Wright. Non quelli ini ini ini, che di fronte alle provocazioni edipiche disseminate qua e là nella pellicola potrebbero portarsi a casa qualche suggestione di troppo. Però, via, dai dieci anni in su, va bene. Negli USA, dove il film si è scontrato con The Martian-il sopravvissuto uscendone con le ossa rotte, il saldo è ampiamente negativo, a dimostrare che la Warner sembra avere un talento speciale nell'abortire franchise multimilionarie al di là di quelle legate a property a prova di bomba come Batman o Harry Potter. Qui nella vecchia Europa, la speranza è che il nuovo Peter Pan porti a casa qualche soldino in più, complici il cotè British del romanzo originale e il mesetto buono che ci separa dal nuovo Star Wars, che dopo non è n'è più per nessuno. Detto questo, un'occhiatina questo giocattolo da trecento milioni di dollari la merita. Non solo per la sfacciataggine nell'accostare materiali pop pescati da James Barrie, ma anche dal James Cameron di Avatar, dal Peter Jackson di King Kong e addirittura dall'ultimo Mad Max, che a vedere certe scene uno pensa che nelle pause sul set Wright corresse a vedersi le dailies di Immortan Joe e soci; ma anche e soprattutto per una magniloquenza visiva degna di un trip del Calvin di Watterson, con più effetti ottici e meccanici di quanto un essere umano normodotato possa sopportare è un 3D funzionale alla vertigine narrativa di un copione bucherellato, ma non peggio di quelli tanto cinema ad altezza ragazzini. Vero è che man mano che si procede verso il finale lo spettacolo pirotecnico messo insieme dal regista inglese si fa via via sempre più manierato e melenso; vero è che il ragazzino protagonista, Levi Miller, non è un mostro di simpatia e le performance di qualche membro del cast sono un tantino legnose, come impone la regola dei set fantastici; ma vedere un duello aereo fra uno stormo di spitfire è un galeone a vele spiegate, o sentire Hugh Jackman che canta Smells Like Teen Spirit dei Nirvana sospeso a cento metri da un coro dickensiano di minatori in braghe corte, fa comunque allegria. Basta per dire che trattasi di un film imperdibile? Diciamo di no. Ma come incentivo, può servire.

giovedì 5 novembre 2015

Videoburrito criminale





La Tracalosa de Monterrey dimostra che il precariato fa brutto veramente.

lunedì 2 novembre 2015