giovedì 11 giugno 2015

Jurassic World: uomini che corrono con i Raptors

Meeemmm meeemmm meeemmm
Firmato il contratto per Jurassic World, Colin Trevorrow e i suoi si sono chiusi in casa col Dvd di Aliens e se lo sono riguardato fino al vomito, prendendo diligentemente nota di tutto quello che funzionava alla grande e del niente che no.
Poi sono andati sul set, e l'hanno rigirato paro paro. Con i dinosauri al posto degli xenomorfi. E mettendoci tutte, ma proprio tutte le furbate muscolari Anni 80 di James Cameron: la grettezza smithiana della Kompagnia fondata ma non più gestita dal filantropico Hammond, la sicumera del maschiaccio pesantemente armato di fronte alla potenza soverchiante dell'istinto, gli executive fighetti che state sereni tanto è tutto sotto controllo e poi la regina, i fuchi, le scaramucce in remoto con le bestemmie gracchianti e i segnali vitali dei fantaccini che saltano uno via l'altro, le bocche irte di denti che sbucano dall'angolino a cinque mm dalle smorfie di terrore dei nostri, fino all'inquadratura della saracinesca che si solleva lenta nel finale a disvelare il contraltare sano e giallo del boss di fine livello. Mancava giusto che Bryce Dallas Howard sparasse un bel Get away from them you bitch e, bingo!
La cosa figa è che il gioco è talmente smaccato e onesto da funzionare.
Certo, come direzione degli attori Trevorrow è una pippa e lo si vede nelle scene in cui i suddetti dovrebbero esprimere qualcosa che vada al di là dell'ussignùr de la madona: lì, va detto, Jurassic World perde qualcosina e lascia intuire che a questo giro Spielberg ha girato al largo dal set.
Ma finché si tratta di correre sopra e sotto e in mezzo e di fronte e didietro ai raptors, gli pterodattili e i minchiasauri il reboot di Jurassic Park sta lì lì con Il mondo perduto.
Una bella pensata per i (troppi) tweens che non hanno mai visto Aliens al cinema, ma anche per quei papà che con l'ultimo, stanco episodio della serie si erano emozionati quanto osservando il perlage delle bollicine in un bicchiere di minerale gassata. Al cinema tranquilli, insomma: in queste copie di copie di dinosauri c'è ancora un po' di sana ferocia, e almeno un paio di sequenze ottimamente orchestrate e imbevute di funambolica suspense.
Difetti, pochissimi e veniali: il soundtrack invasivo di Michael Giacchino, che scimmiotta John Williams come Wagner con Beethoven, cioè alzando il volume della fanfara oltre ogni ragionevole limite. Il solito finale-teaser a promettere l'immancabile sequel, e chissà che cacchio s'inventano alla prossima. E il 3D, mai tanto gratuito come a questo giro. Piuttosto, tenere da parte i soldini per lo schermo IMAX. Quello, sì, dovrebbe valere la pena.

3 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Colin Trevorrow sarebbe un bel nome per un personaggio di una di quelle riviste inglesi ripiene di giudici inflessibili e barbari con in capelli puntati a nord. Invece è un regista. So goes life.

" Una bella pensata per i (troppi) tweens che non hanno mai visto Aliens al cinema, ma anche per quei papà che con l'ultimo, stanco episodio della serie si erano emozionati quanto osservando il perlage delle bollicine in un bicchiere di minerale gassata ".

Bravo. Non è che Andrea Scanzi si è chiuso in casa e si è letto e riletto tutti i tuoi pezzi playpressini ?

Unknown ha detto...

Ovviamente, sì.

CREPASCOLO ha detto...

Ne ero sicuro. In un altroquando ora saresti tutte le sere o quasi dalla signora Gruber a far la sagomaccia. Siete i personaggi di due elseworld. Scanzi disegnato da Pop Mahn o da Massimo dall'Oglio e tu dal compianto Gil Kane. So goes life.