domenica 16 febbraio 2014

Mi ricordo "Vicky il vichingo"

Dio, che odio
Anime giapponese circa 1975 che oggi cadrebbe fatalmente nel genere "edutainment".
La fondamentale guida ai cartoni giappo edita da Granata Press ricorda: 78 episodi. E più sotto, che Vicky, essendo figlio di un capo Vichingo, viaggia molto, e grazie alla sua intelligenza superiore riesce a salvare i compagni di viaggio dalle relative peripezie.
Il Vicky della mia infanzia arriva dalle parti di metà pomeriggio, subito dopo gli odiati còmpiti, si sfrega il naso col ditino bimbominkia e poi, come Wolf in Pulp Fiction, risolve problemi. A questo ricordo se ne sovrappone subito un altro, più netto, persistente e gradevole: quello di un popolo che dell'edutainment se ne fotteva, e si aggirava per l'Europa dispensando roncolate sulla capoccia in cambio di donne nude, vino e moneta. Questo, sì, potrei sopportarlo.

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