giovedì 5 dicembre 2013

Riscoprire i classici

Fatti, non parole
A parte coppe e coppette, ogni mercoledì sera c'è un ottimo motivo per parcheggiarsi davanti alla Tv: la serie di "rockumentari" che Sky Arte sta dedicando alle icone del rock inizio Seventies. Finora sono passati Lou Reed, i Pink Floyd degli inizi-inizi (fino a Syd Barrett, tanto per capirci), più lo strepitoso Bowie alieno e androgino dello Ziggy Stardust Tour. Perché non perderli? Risposta per gli over 30: per la canonica lacrimuccia legata all'attuale penuria di enzimi art rock d'alta classifica e non parliamo dei Muse, por favor. Risposta per gli under 30: perché i classici non passano mai di moda. Collezione completa su Sky on Demand. Not to be missed.

1 commento:

CREPASCOLO ha detto...

Zagaria Stella ricorda quando solo trentacinque anni fa credeva di avere la mascella di Sting e lo sguardo di Iggy Pop ed entrava in fabbrica convinto che le ragazze che studiavano computisteria dall'altra parte della strada lo rimirassero come fosse la 128 4P Confort Lusso che esplodeva dalla cover di Quattroruote di luglio. Oggi Stella sembra il nonno di Robert Morley. O quel tizio degli Headmen di Steve Gerber e Sal Buscema che ha ristretto per errore l'ossatura della testa e così ha troppa pelle tra ciglia e scucchia. E' in pensione e passa il tempo in una sala corse. Non punta mai. Non ha una sola punta sulla sua persona. Da tempo. Si siede sulla panca di fronte ai televisori accesi. Zeppelin è un piedidolci che è tanto se termina la gara. Non sembra nemmeno consapevole di dove sia. Di fianco a Zag , seduto in punta di piedi come un concorrente di Giochi senza Frontiere al fil rouge , è Howard Jones, ex popstar ed ora sosia apprezzabile di Stanlio. Jones è perso in una di quelle fantasie in cui dirige il team di Do They Know it's Christmas time. Si alza e lascia cadere lo scontrino della giocata. Zep vince di una incollatura sul famoso Cavallo Piedidolci. Il fantino Mickey M. è furibondo. Stella prende il biglettino e va ad incassare.

Corre nel crepuscolo su di una spider con una bionda slavata che ricorda Helmut Berger disegnato da Ortolani. Dallo stereo escono le note di Hysteria dei Muse. Mai la fine.