martedì 29 gennaio 2013

Aquile e bigoli

Nuova e ultima stagione di "Spartacus", il serial che sta al film di Stanley Kubrick come l'Uomo Ragno di McFarlane a quello di Steve Ditko. Siccome che nella ultima season erano morti praticamente tutti i villain, si ricomincia da un nuovo cattivo, Crasso, che ovviamente è marcio e corrotto quanto Glabro etc., ma più tonico e fascista zen, praticamente un Mishima de' noantri.
La tragica fine di tutto il parco mignotte della Casa di Battiato impone un nuovo corso a questa saga de suore e de mena': dalla misoginia delle serie precedenti (che delle donne non bisogna fidarsi, MAI) qui si scivola direttamente e n.b. senza vasellina nel ricchioncellismo militante. Non a caso, l'unica mujer del gruppo, la fidanza di Crisso, sta lì solo ad ammazzare i romanacci, e per il resto son solo tartarughe maschili, bicipiti maschili, barbe e capelli maschili e daghe e aquile romane molto falliche che si infilano un po' dove capita capita, biricchine, e grandi dichiarazioni molto virili di omnia vincit amor.
Noi che di storia ne sappiamo a pacchi siamo ben consci del fatto che alla fine di questo terzo capitolo più prequel la premìata palestra Spartacus & C. verrà chiusa d'imperio (romano): non resta che sperare nella bella morte. Ma il duellone totale globale che profilasi all'orizzonte corrusco del green screen, quello fra Spartacus il biondo e Crassus l'oscuro, promette squisitezze culattoniche a non finire.
La versione in onda su Moviecity Premiere è direttamente quella uncut, con gli sbocchi di sangue, le tette i pingoni e le altre cose belle della vita. Alle latitudini latine l'è lieto il latinorum.

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