giovedì 31 maggio 2012

E a proposito di cartoni...

Questo anime di The Dark Knight Returns non sembra proprio un granché, eh.

Di lavoro, haute couture e gatti mascherati


E insomma, alla fine della fiera si è bello che capito: in queste settimane ho un sacco di ciccia da mordere.
Tutta roba per la collezione autunno-inverno 2012. Tutta roba di haute, anzi hautissime couture. Tutta roba molto divertente.
Tipo I Cartoni dello Zecchino d'Oro, cioè i videoclip tratti dalle canzoni della celebre manifestaz. canorica e anche un po' canonica Made in Antoniano di Bologna. Prossimamente in Tv e in Home Video.
Fare lo story editor su un progetto come questo è un po' come stare dietro il bancone di una pasticceria: avanti indré fra forno e bancone, ti strafoghi di roba buona, preparata fresca fresca da alcuni dei migliori character artist e animatori italiani. C'è Giorgio Cavazzano. C'è Enrico Macchiavello, quello della Ceres, e poi gli Alienati Fabio Bozzetto e Diego Zucchi e poi il grandissimo Sergio Basso di "Giallo a Milano", e Silvio Camboni, e un bel po' di altri artistoni mica male. Che i cartoni, scaramanticamente, sono 13.
Io, quello che mi piace di più è Il gatto mascherato, autentico Bat-Gatto (re)inventato da Chiara Molinari e Lisa Tuffanelli.
Forza, gatto mascherato!

mercoledì 30 maggio 2012

Mi ricordo Europa Radio

Il jingle faceva Europaradio-europaradio-Europaradio-è-sugli-ottantotto-e-tre. La mattina, easy listening e classica. Il pomeriggio, Be-bop e cool jazz. La sera, le icone, da Etta James, a Nina Simone, Billie Holiday ecc. Una volta trasmetteva in FM. Ore trasmette qui.

martedì 29 maggio 2012

Il Battopardo

Bisogna che tutto cambi, perché tutto resti uguale. E infatti, sotto il cielo della DC Comics, tutto cambia e tutto resta uguale. C'è molto di buono, nelle nuove testate Lion con lo sciagurato logo a scatoletta di tonno che ha soppiantato il DC Bullet. Soprattutto, ci senti crepitare la passione di tutti quelli che lavorano sulla nuova line-up, Da Lorenzo Corti a Elena Pizzi Marco Rastrelli in giù. Sfortunatamente, l'elemento di continuità più appariscente fra la vecchia e la nuova gestione è la direzione editoriale graniticamente esile di Dan DiDio & C. Che, al netto di Geoff Johns, e nonostante l'ormai decennale militanza fra le file della DC, non hanno mai neanche lontanamente sfiorato i fasti della gestione Jenette Kahn. Nemmeno con questo ennesimo reboot. Passi il restyling dei costumi, pienamente comprensibile nell'ottica multiplatform della DC Entertainment e tutto sommato rispettoso dell'essenza dei personaggi. Come al solito, a non convincere fino in fondo è la filosofia della rifondazione: si parte dall'ennesimo evento fine di mondo, per ricominciare a pestare stancamente nel mortaio la stessa acqua stagnante, cucinata da autori fiacchi, disinfettati, privi del furore iconoclasta di Giffen o Grant, della lucidità di Dennis O' Neil o Cary Bates, dello humour di Dixon o del sentimentalismo efficacemente demodé di Karl Kesel o Louise Simonson. Nel frattempo, ai margini del discorso, il fumetto Usa va avanti fra i salti quantici di The Umbrella Academy o Casanova, i passi felpati di Ex Machina o l'andatura caracollante di The Walking Dead: tutte opere seriali, che però mostrano più fegato e più cervello di tutte le testate in calzamaglia. E se la distinta concorrenza non offre di meglio, chi se ne frega. Questo torpore creativo, quest'insistenza sulla forma a scapito dei contenuti, questo parlare per titoloni tutti ultimativi, tutti fondamentali, tutti nulla-sarà-mai-più-come-prima, questa rinuncia alla forma racconto compiuta, autosufficiente, pesano eccome. E sì, tutto cambia per restare uguale. Ma come con le fotocopie fatte su fotocopie di altre fotocopie: l'ultima a uscire dalla rotativa non è che un'eco sbiadita dell'originale. Roba per palati molto, molto facili. A dimostrare che questi non sono proprio gli anni giusti per sognare in grande.

lunedì 28 maggio 2012

Mi ricordo Gerry Rafferty

Che poi io lo ricordavo per la canzone qui sopra, ma è passato alla storia per la canzone qui sotto, e io manco lo sapevo, 'gnorante che sono.

sabato 26 maggio 2012

Le volpi del ventesimo secolo

In un attacco di astuzia degno del divino Odisseo nello spazio, le volpi del ventesimo secolo hanno deciso di posporre l'uscita di Prometheus a fine ottobre. Un bell'assist a tutti i fedelissimi del download illegale compulsivo. Che, per una volta, come disse l'ufficiale medico Ash, hanno tutta la mia comprensione.

giovedì 24 maggio 2012

Dalla parte del torto

Aprendo "Un uomo violento", attesissima avventura diabolika di stringente attualità, sento correre un brivido lungo la schiena. Strizza giallognola? Macchè: più che altro, la consapevolezza che saranno tipo tre quattrocento anni che non leggo un numero del Re del terrore, nel frattempo giunto all'anno LI della sua storia editoriale. Realizzo, nell'ordine:
1) Che hanno cambiato il solido cartoncino dei bei tempi con un cartoncino nuovo plastificato sbarlusc;
2) Che la SAME di via Algarotti ha chiuso i battenti, quindi non potrò più ordinare la crema per far crescere i peli sul petto, le scarpe coi tacchi berlusconi per crescere di tipo 15 cm in un botto solo, gli occhiali ai raggi X, la Spypen ecc. ecc.;
3) Che ora, in coda all'albo, compaiono anche i credits delle storie. Nel caso specifico, Mario Gomboli, Tito Faraci e Patricia Martinelli (soggetto e sceneggiatura), più Sergio Zaniboni, Giorgio Montorio e Luigi Merati (Disegni).
Per il resto. niente di nuovo sotto il sole. Retini, retini, retini dappertutto. Clerville e dintorni come non luoghi svizzerotti assai. Diabolik ed Eva Kant fra vizi pubblici e privatissime, borghesissime virtù. E nomi e cognomi, argh, sempre bilingui: Genoveffa Livingstone, Carletto Miller, Luciano Frufru, Gorni Kramer...
Insomma, tutto come LI anni fa. perché il segreto del successo di Diabolik è quello di rinnovarsi restando sempre apparentemente uguale a se stesso. Un pregio-difetto che ha sempre diviso il pubblico in due categorie: quelli che amano Diabolik e quelli che no.
Personalmente, sono sempre stato uno di quelli che no. Ma pur nel mio snobismo un po' esterofilo un po' Linusiano un po' di panza, non posso che zerbinarmi di fronte a questo piccolo apologo disegnato sulla violenza contro le donne. Perché sarà schematico, didascalico, affidato a un cast irrimediabilmente stereotipato. Scritto e disegnato con in testa un pubblico ben più facile dei Diabolik fuoriserie riletti da Mario Bava o dal duo Faraci-Palumbo. Però dimostra che dopo LI anni di avventure, l'eroe che fu di Angela e Luciana Giussani ha mantenuto la sua formidabile capacità di parlare alla pancia del lettore medio, insieme con la voglia di stare sempre dalla parte del torto. Lo stesso fuoco molto politico e sottilmente ipnotico delle fighissime sorelle diabolike che lo partorirono quel dì: roba che brucia ancora sotto la cenere nerissima del giallo a fumetti per antonomasia.

martedì 22 maggio 2012

Il medium è il messaggio

Che poi, in memoria dei bei vecchi tempi si potrebbe cantare tutti insieme l'immortale hit delle Silver Convention:

lunedì 21 maggio 2012

Luci e ombre

Le luci:
Johnny Depp. Anche se ormai è il typecast di se stesso, e tende a magnarsi i ruoli che gli danno: oh, guarda! È JD nel ruolo di ... (qui personaggio a piacere).
Eva Green. Nella parte della femme fatale si è divertita un sacco, e si vede.
Le scenografie di Rick Heinrichs (Pirati dei Caraibi, Sleepy Hollow), i costumi di Colleen Atwood (sempre Sleepy Hollow) e la fotografia di Bruno Delbonnel (Il meraviglioso mondo di Amélie, Harry Potter e il Principe mezzosangue).
Le ombre:
La sceneggiatura di Seth Grahame Smith (niente che valga davvero la pena): troppo dark per essere divertente, troppo scema per essere dark. Una maionese impazzita che negli ultimi 10 minuti va decisamente a male sputtanando la poca ciccia grigliata in precedenza.
La musica di Danny Elfman, anche lui tragicamente ridotto a pura imitazione di se stesso (basta coretti angelici sognanti, puhleeeze).
Il trailer. Che annuncia un film che pare bruttissimissimo, e invece è nella media dei Burton disegnati male, molto sotto Beetlejuice - Spiritello porcello in quanto a quirkiness e ispirazione ma un palmo sopra Alice, POTA Etc. Questo non toglie che Tim abbia rotto il cazzo.

sabato 19 maggio 2012

Faccia di cactus

Cara de Nopal: è questo il nick che i messicani di sangue indio appioppano a chiunque sfoggi capelli corvini, pelle ramata, piega mongolica e naso aquilino. Ed è davvero una discreta faccia di cactus il Saguaro che la premiata ditta Bonelli & figli sta per piantare in tutte le edicole dal 26 maggio in poi. Il Dna è un distillato di tutto il pantheon di via Buonarroti. Thorn Kitcheyan detto Saguaro ha il carisma solare e roccioso di Tex, il fiuto di Nick Raider, l'allergia per l'ordine costituito di Mister No, l'istinto picaresco di Zagor. Castagna vincente e grilletto facile glieli hanno imparati in Vietnam, dove ha rimediato anche l'approccio no-nonsense all'esistenza: neanche un sorriso in 98 pagine, benedetto figliuolo. Tecnicamente, l'amico vorrebbe farsi i cazzi propri, tanto che a pag. 5 si compra una roulotte nel bel mezzo del nulla come Michael Madsen in Kill Bill. Ma come nella migliore tradizione del fumetto seriale, i cazzi altrui svolazzano all'altezza che sappiamo. E quindi.
Buoni presagi del primo numero: la filologica (e filosofica) ambientazione di frontiera. Lo stile minimalista di Bruno Enna, che semina ovunque briciole di lingua Navajo, folate di vento e parole toste come pietre ("Qui, quando piove, l'odore dell'asfalto fodera persino i polmoni": minchia, signor tenente). Un cast di comprimari fra Rodriguez e Monicelli in cui tutto si tiene, compresi bambini e falchi lupo. Very good anche il cinemascope di Fabio Valdambrini (ex Mister No, ex Demian, ex Cassidy), cui però daremmo un voto in meno perché infilare fra i villain Francesco Pannofino è una barbarie che non ammette perdono, che mentre sei lì sul climax dici cioè, cazzo, Pannofino! e questo ti porta totalmente FUORI dalla storia e dentro il tuo quotidiano.
Ecco, a voler essere proprio ipercritici si può dire che Saguaro è un fumetto molto easy, molto classico, molto radicato nella Bonelli Way. Una bella sterzata verso la tradizione rispetto a Lilith, Caravan o Shanghai Devil. Ma qui si sterza nella polvere, con il sudore che chiazza la camicia, lo stridio di un rapace nelle recchie e il pensiero fisso di una sorsata di birra fredda giù per il gargarozzo.
È già un bello sterzare, via.

venerdì 18 maggio 2012

I feel low

Santa subito. Eccheccazzo. (Retropensiero: sic transit Gloria Gaynor).

Ombrellata

Ricca recensione del nuovo volume Magic Press dedicato a The Umbrella Academy. Naturalmànt, su Nuvoletta Rossa.

mercoledì 16 maggio 2012

Mi ricordo il Kodak Magicube

Era l'era in cui i cubi cosmici ciccosi televisivi o magici andavano di brutto. Il Magicube era la periferica ideale per la prima autentica fotocamera di massa, la Kodak Instamatic.
Quando incastravi il crocione del Magicube nel suo slot sentivi un bel Truc! rassicurante. Ogni Magicube contenevs 4 sparaflashate tonde tonde, e in ogni astuccio ce n'erano cinque o sei.
Dopo l'uso, il case di acetato trasparente leggermente opacizzato dalla vampata del flash veniva comodissimo anche per giocare: rapportato alle miniature di Star Wars della Kenner, ai WGSH Mego o a Big Jim Jeff Joe e tutta la bella cumpa, ogni Magicube poteva diventare una abat-jour, un nullificatore galattico, un dispenser di merendine micronizzate, un ordigno nucleare, un'entità celestiale aliena o altro. Più altro, a pensarci.

lunedì 14 maggio 2012

L'invincibile Uomo Bibbia!

Ognuno ha la sua croce. Soprattutto i super-eroi.

Cronache dai giardinetti

E venne il giorno in cui il piccolo Francesco prese il pallone, scese giù a giocare e non trovò più nessuno.
Lacrime!

sabato 12 maggio 2012

Braun Sugar

Nuova parodia pornazza di Axel Braun, che stavolta ha deciso di andare a fottersi (in più di un senso) il bat-universo di Chris Nolan. Qualche foto di scena da The Dark Knight XXX:
Su Aintitcool commentano che in termini di correttezza filologica va già molto meglio che con Schumacher. Puro vangelo, per citare Tex Willer.

venerdì 11 maggio 2012

InCArtato

Mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa: anche se lo volebbi, sabato 19 corrente mese a concedermi una vacanza romana non gliela fazzo proprio. Peccato, perché in via del Gesù 61 si inaugura CArt, la galleria d'arte fumettosa voluta dalla coppia Luca Rainero-Max Tavani, grandi collezionisti di tavole originali pronti a mettere in mostra e all'incanto il meglio del loro meglio di tavole originali firmate dal gotha del fumetto globale, colà presente per il vernissage in versione bidimensionale o se capita pure in carne/ossa. Vale la pena di farci un salto. Per info: maxtavani@fastwebnet.it.

mercoledì 9 maggio 2012

La realtà fa storia

Ultima chiamata per Reality Draws, il concorsone realizzato in collaborazione fra Ministero della gioventù, Anci, CFAPAZ, Comma 22, Galleria MioMao di Perugia e un tot di altra bella gioventù (appunto) per scoprire nuovi talenti nel ramo comic journalism. Un gioco aperto a tutti gli Under 35 che vogliano mettere un piedino nella porta del fumetto. Partecipare è facile: basta spedire entro il 28 maggio un soggetto e 4 tavole di prova ad Associazione Mirada - via Mazzini 83 - 48121 Ravenna (info@mirada.it, tel 0544217359), e incrociare i diti. Per saperne di più, c'è il sito ufficiale: questo qui. Muoversi, giovini!

martedì 8 maggio 2012

Videoburrito vigilante

Dal Grupo 5, il primo vigilante che invece di romperti il culo ti rompe el corazon. Al minuto due e ventotto, adrenalina pura. Come nella migliore tradizione, il fascino della divisa trionfa.

lunedì 7 maggio 2012

Correggendo i libri di storia

La Tippex Experience funziona così: si va sul tubo, a tagliare la torta insieme con l'orso e il cacciatore, e si aspetta che arrivi il meteorite. Dopodiché, si usa la striscia sbianchettata per scriverci su un anno a scelta e godersi le memorabili fiestas di Hunter e Mr. Bear. Che sono una marea, e tutte piuttosto divertenti. Unica avvertenza: la Tippex Experience dà molta dipendenza. Sotto a chi tocca, che si può andare anche nel futuro.

Stars and stripes

Lasciamogli le stelle e godiamoci le strisce. Grazie ragazzi (e grazie a "Repubblica" per la foto).

sabato 5 maggio 2012

Violaceo

Sopra, il miglior commento sul match Rossi-Ljajic, a firma del misconosciuto (da me, purtroppamente) Francesco Burzo. Sotto, i commenti del caso sul Genio, da Mario Monicelli & C.:

venerdì 4 maggio 2012

giovedì 3 maggio 2012

Liscio gassato ferrarello

E a questo giro il mio Gigi l'ha combinata veramente enorme: dura, durissima per noi gobbetti dover sperare nella Beneamata.

martedì 1 maggio 2012

Esperienziamolo in imax!

Però è dura dover attendere settembre, sigh e sob.

Quando uno è tenace, è tenace

La storia di Aiace, fumettista tenace! ha vinto il Premio Micheluzzi come miglior storia breve al Comicon di Napoli. Congratulazioni a Sergio per il lieto evento. E un po' anche a tutti noi che lo vòllimo, fortissimamente lo vòllimo sulle pagine di Gang Bang.