giovedì 13 ottobre 2011

Mi ricordo lo Studio 54

Mi rifaccio dalla magra numerica di cui al mio post precedente per analogia cioè ricordandomi dello Studio 54, la mitica disco grandemelese dove fra i Seventies e gli Eighties danzettero & pippettero celebrità come Bianca Jagger, Andy Wahrol e Salvador Dalì (ma non Woody Allen, Sinatra e Fonzarelli, rimbalzati durante la selezione all'ingresso).
Qui l'entry di Wikipedia. Qui la bella gallery d'epoca di LIFE Magazine da cui ho zanzato la foto del cavallo bianco giustamente molto preoccupato. Olè.

1 commento:

CREPASCOLO ha detto...

The Voice non la prese bene. Ti dico solo che tutti e 54 i proprietari dello studio si svegliarono una mattina fissando la testa del loro cavallo preferito.
Uno di loro, Bobby Fischer, non se ne accorse immediatamente perchè la capoccia del pezzo in alabastro era tanto piccola da sparire sul cuscino, ma il messaggio era arrivato e, da allora, il genio cominciò a dire che i russi usavano dei telepati per renderlo nervoso durante i matches internaz.
The Fonz si sganasciò come un cavallo e , dopo il crepuscolo, molto oltre il crupuscolo, trasformoò il suo famoso pettine in un grimaldello e violò la sacralità del locale quando ormai tutti erano tornati a casa. Okay, Mick Jagger era ancora lì, ma fissava un punto nel vuoto.
Anni dopo riciclò l'idea di un tizio che ricava gadgets da qualsiasi cosa per un telefilm di cui è stato fortunato produttore e ancora oggi Richard Dean Anderson non può lasciare una festa senza aver ricavato un autoclave da un paio di forcine, un rastrello ed un pacchetto di Fonzie. Tutto è bene eccetera.