domenica 30 ottobre 2011

La parte del leone

Prima conferenza stampa lucchese per RW/Lions, nuova licenziataria italiana dell'universo DC in dopo i fasti e i nefasti della Planeta.
Si ricomincia nel segno della continuità. In parole povere: con i piedi di piombo.
A saltare agli occhi è il sostanziale ridimensionamento della presenza in edicola, almeno rispetto al boom originario della Casa editrice spagnola. Due sole collane fisse, Batman e Superman, più forse la miniserie Flashpoint, più una pletora di book e spillati da libreria equamente spartiti fra i Big Three e i vari Lanterna Verde, Freccia Verde ecc. In libreria in unica soluzione di 80 pagine anche la conclusione di Il giorno più splendente oltre a varie pubblicazioni non proprio propedeutiche: varrà la pena di riportare sugli scaffali Lame di Robinson/Sale o Joker di Azzarello e Bermejo a così poca distanza dalle ultime uscite italiane? Quién sabe.
La buona notizia è un Batman Classic che dovrebbe colmare il vuoto lasciato a suo tempo da Classici DC - Batman. Sempre che le vendite lo consentano, s'intende.
L'impressione generale, inzomma, è quella di un downsizing ragionato di aspettative e tirature. C'è poco da fare: passano gli anni, gli autori e gli editori, ma da noi la DC resta la cenerentola del fumetto a stelle e strisce. Peccato.

Commozione celebrale


Alla fine il refuso c'era.
Un baco di sistema piccolo piccolo, quasi invisibile, sfuggito alle maglie dei controlli redazionali e andato in stampa alla bella faccia nostra. Un lapsus freudiano che aggiunge mistero a una storia che di mistero già ne ha già un tot di suo, dando una chiave di lettura del tutto diversa e molto plebea al personaggio che la interpreta. A chi ci leggerà il compito di trovarlo, a noi il compito di sistemarlo in occasione di eventuali ristampe (qui, una sontuosa strizzata di palle).
Nel frattempo, il pupo ha fatto il suo debutto in pubblico e allo stand BD. Chi volesse andare a dargli un'occhiata lo trova lì in nursery, se capita anche insieme con i suoi autori. L'affollatissima conferenza stampa di ieri mattina è filata via liscia come l'olio, le vendite promettono bene, il clima è quello di una bella festa.
Da parte mia, tanta commozione celebrale e celebrante per l'ospitalità dei BD Boys, i bei momenti passati insieme a Tito, Matteo, Giacomo Bevilacqua, Francesco Matteuzzi, Mauro Marcheselli, Walter Venturi e Fabio Licari a That Fucking Rock Party, il piacere di stringere la mano a Marina Pierri, Silvia Ziche e Diego Malara, e quel paio di bicchieri di Hoban che mi hanno tenuto al calduccio al termine della notte Lucchese.
E adesso?
E adesso al lavoro, che c'è da fare.

venerdì 28 ottobre 2011

Lucca Lucca

Parto.
Nel senso della prima persona dell'indicativo presente del verbo partire. Ma anche del sostantivo maschile e molto femminile legato alla nascita.
Manco da Lucca dal 1998, ma pur detestando il presenzialismo fine a se stesso un salto ce lo faccio volentieri. Perché per le piccole spese posso accontentarmi del mio libraio di fiducia, ma per tenere a battesimo un dream project come Gang Bang ci vuole un posto come si deve.
Sarà un po' una toccata e fuga, giusto il tempo di presentare il pupo, farsi un giretto e salutare amici che non vedo da un bel pezzo. Però ci tengo. Chi volesse passare a far due chiacchiere mi trova domani fra lo stand Edizioni BD e Palazzo Ducale. Dove domani a mezzogiorno, alla presenza di un folto pattuglione di cartoonist, andrà in onda l'attesa ammucchiata. Che lo struscio a strisce cominci.

giovedì 27 ottobre 2011

50% Sergio, 50% Leone (western all'italiana in 2 atti)


La mesta processione stava ancora disperdendosi lungo i polverosi sentieri che portavano alla boot hill del piccolo villaggio di Boonarrootie. David Goodis, piegato ma non spezzato dal dolore che gli consumava le budella, tentò di arginarlo con un generoso bicchiere di bourbon. Poi, stordito, si sedette oltre la scrivania di mogano che fino a qualche giorno prima era appartenuta al più grande allevatore di caubbòi dell'Arizona e zone limitrofe.
Il giovane si guardò intorno, lasciando scorrere lo sguardo oltre i granelli di pulviscolo che fluttuavano nella luce radente del primo pomeriggio, accarezzando con gli occhi umidi i cimeli accumulati dal padre in una vita di avventure fra praterie, canyon, foreste, praterie e altre praterie. Foto, mappe, disegni e souvenir di viaggio affollavano ogni angolo del piccolo ufficio, celebrando le glorie antiche e recenti della dinastia e facendolo sentire sempre più piccolo e insignificante.
"Pa'... non riuscirò mai a combinare un decimo di quello che hai realizzato tu", pensò l'ultimo dei Goodis mentre gli occhi si velavano di lacrime. Proprio in quel momento, qualcuno bussò alla porta.
"A-Avanti!" sospirò il giovanotto tentando di darsi un tono.
"Caro, caro signor Goodis. Sono qui per esprimerle i sensi della mia commozione. Suo padre era un grand'uomo, come del resto la buonanima del nonno, e mancherà molto a tutta la nostra piccola comunità..."
"Grazie di cuore, Mister..."
"Può chiamarmi Smith. Avvocato Smith dello studio Smith, Smith & Smith, per la precisione. So che questo dev'essere un momento terribile per tutti voi... ma forse quello che ho da dirle potrà alleviare il suo turbamento".
Goodis invitò l'uomo ad accomodarsi con un cenno, squadrandolo da capo a piedi. Nonostante l'abbigliamento elegante, i baffetti impomatati e i modi affettati, l'azzeccagarbugli aveva un'aria untuosa da faina che gli procurava un vago senso di vertigine. Attribuì la cosa al troppo bourbon e intrecciò le dita, sporgendosi verso il nuovo venuto nel tentativo di mostrare un contegno amichevole. "In che cosa posso esserle utile, avvocato?"
"Mio giovane amico", ribattè l'uomo, compunto, "Ora che mister Goodis è defunto, posso solo immaginare le difficoltà che la attendono nella gestione del suo allevamento di caubbòi. Là fuori il mondo è sterminato e crudele. Ma per fortuna, lei non è solo al mondo..."
"Continui", rispose Goodis. Non capiva perché, ma la vertigine stava scolorando in una nausea gialliccia.
"Vede, mi giunge voce che alcuni grandi allevatori potrebbero avere tutto l'interesse ad acquistare in blocco la Sir Joe Goodis & Co e tutti suoi caubbòi. Tutta gente rispettabile e soprattutto solvibile... per esempio il ranch Bakers... il Silvio's... o il Rainbow. Una grande opportunità, se mi consente, per un uomo nella sua difficile situazione".
Silenzio. Fra i due, solo il ticchettio della pendola che troneggiava in un angolo del piccolo ufficio. Questione di pochi, lunghissimi momenti. Poi, trattenendo a stento l'ira che eruttava dal suo stomaco, finalmente Goodis, Jr. trovò la forza di parlare.
"Il cadavere del mio vecchio è ancora caldo... e lei viene a chiedermi di cedere il mio allevamento di caubbòi?".
"Per una cifra congrua, s'intende. E se crede, posso garantirle il posto di sovrintendente. Che ne dice?". Sorrideva.
Goodis non disse niente.
Si limitò a premere un pulsante nascosto sotto il ripiano della sua scrivania.
Qualche secondo dopo, un imponente caubbòi in camicia gialla e blue jeans si materializzò dietro la poltrona dell'Avvocato Smith della Smith, Smith & Smith. Portava uno stetson, gli stivali sopra i pantaloni, e un cinturone con due sputafuoco che avevano l'aria di essere in perfetta efficienza.
"Qui abbiamo finito. Ci pensi tu ad accompagnare fuori l'avvocato?", sibilò Goodis, Jr. con un lampo maligno negli occhi.
il caubbòi sollevò l'ometto per la collottola, trascinandolo giù per le scale come un sacco di spazzatura.
Mentre i tonfi e i gemiti dell'uomo si perdevano lontano, oltre la porta chiusa, David Goodis Jr. aprì il portasigari in bella mostra sulla scrivania, si accese un puro e ne aspirò voluttuosamente l'aroma, dirigendosi verso la finestra.
Fuori, il vento del deserto spazzava le strade di Boonarrootie. Goodies osservò l'avvocato Smith rotolare nella polvere, rialzarsi e caracollare via in una nuvola di improperi, seguito a poca distanza dal caubbòi in jeans e camicia gialla. Quest'ultimo ridacchiò all'indirizzo dell'ometto, poi si voltò verso la finestra e sfiorò la tesa del suo cappello in un cenno d'intesa.
Un ottimo inizio, per una nuova vita.

mercoledì 26 ottobre 2011

Qui radio lorda


Negli ultimi tempi Giuliano Ferrara sta mandando completamente a puttane l'idea che ci eravamo fatti di lui: quella di un giornalista schierato ma onesto.
Cosa non si farebbe, pur di mantenersi uno strapuntino.

Siamo tutti Recchioni

Vedi che succede nella vita a farsi il mazzo.
Vai Roberto (Con tante scuse per le facili ironie GLBT).

martedì 25 ottobre 2011

Miracolo a Milano

Chi non ha impegni per il 21 novembre sera potrebbe fare un salto al Dal Verme dalle 21 in poi: in occasione della mostra celebrativa sui 25 anni della Pixar in scena dal 23 novembre al PAC, l'ottimo John Lasseter si racconterà al pubblico dal palco del teatro di Via San Giovanni sul Muro. Per iscriversi basta cliccare qui. Prosit.

lunedì 24 ottobre 2011

Mi ricordo le mucche

Soprattutto quelle nude, bianchicce, inconfutabilmente morte che mi guardavano con gli occhietti socchiusi e la lingua a penzoloni dalla vetrina del macellaio che c'era una volta sotto casa dei miei.
Mi ricordo che da bambino, passando davanti al negozio, fissavo gli occhi sul marciapiede e zampettavo via velocissimo.
Poi il macellaio ha chiuso. Oggi, non vedo più teste di mucca scuoiate nelle vetrine dei negozi. Forse come Unique Selling Proposition hanno fatto il loro tempo.

domenica 23 ottobre 2011

In testa

Ciao e grazie, Marco. Da oggi in poi, il brivido della velocità mi piacerà ancor meno del solito.

venerdì 21 ottobre 2011

Mi ricordo Adam & The Ants

Ma quanto erano avanti negli Anni 80 Stuart Leslie Goddard a.k.a. Adamo la formica e la sua ciurma?
Jack Sparrow gli fa una ricchissima pippa, datemi a tra'.
Qualche video per ricordarli meglio, che la musica era ottima e abbondante epperò il look spiccava e spaccava decisamente.









Piratissimi!

giovedì 20 ottobre 2011

Dalla escort al transit


Non è un uomo, è un auto-blues.

Arimortis

Seconda stagione di The Walking Dead.
Tocca vedere se il malloppo nel suo complesso si rivelerà maggiore della somma delle sue parti, come da cotè aristotelico. O se con il passare delle settimane anche la seconda serie rivelerà le stesse debolezze della prima.
Nel frattempo, però: partenza cinebrivido. Suspense, gore e paturnie ben più contundenti e affilate che negli episodi introduttivi. Ormai affrancati dalla necessità di presentare i personaggi al pubblico, Kirkman & Co. procedono abbastanza spediti nella loro Anabasi riveduta e corretta. Niente satira sociale à la Romero, però. I morti viventi di TWD sono il crash del sistema capitalistico Usa, il popolo pervasivo e miserabile di un Paese inconsapevolmente estinto in cui la distanza fra domanda e offerta per commodities quali armi benza etc. e quella fra vivenza e sopravvivenza diventano un signor conversation piece. Ci si diverte più che di fronte a imitazioni beneducate come Falling Skies. E gli immortacci, courtesy Greg Nicotero, offrono la giusta dose di ribrezzo a bon marché: pare quasi di sentirne la puzza, in certe scene.
Ogni lunedì su Fox alle 22.45.

mercoledì 19 ottobre 2011

Quando uno è responsabile, è responsabile

È notizia di ieri: causa tagli in finanziaria i fondi all'editoria 2011 passano da 194 a 120 milioni di euro. A questi bisogna sottrarre 45 milioni di stanziamenti Rai e 50 milioni di pagamenti postali. Quest'anno, quindi, le 90 testate cooperative e no-profit che finora hanno usufruito dei contributi statali e che per tirare a campare avrebbero un fabbisogno di cassa di 170 milioni potranno smazzarsene la bellezza di una trentina scarsa. Alla faccia del pluralismo dell'informazione. Ma se il manifesto, l'Avvenire e tante altre testate che nel loro piccolo tentano di fare informazione rischiano di chiudere baracca, consoliamoci pensando alle pubblicazioni che potrebbero prendere il loro posto. Per esempio, La responsabilità, nuova creatura dell'ineffabile on. Scilipoti appena lanciata in poche, selezionatissime edicole: siccome è un organo di partito, la corsia preferenziale è garantita, e i soldini arriveranno subito. Nell'attesa di una riforma del sistema che probabilmente non arriverà mai.

Mi ricordo Adamo Pop

Usciette l'anno dell'attentato a Ronald Reagan e del decollo del primo Shuttle. Ma anche dell'uscita di Tattoo You dei Rolling (oh yesss you start me up) e del concerto a Central Park di Simon e Garfunkel. Era una brutta imitazione di altri brutti settimanali che a sua volta imitavano L'intrepido. Durò poco, ma mai abbastanza. Costituisce il più grosso caso di rimozione nella linea temporale della Editoriale Corno insieme con Il giornalino dell'Uomo Ragno, che però resta una spanna sopra non foss'altro che per le prime storie aracnidi di Frank Miller. All'epoca suonavo, male, il mio basso Eko imitaz. Rickenbacker. E a questo giro terminiamo qui.

lunedì 17 ottobre 2011

Imdbidine

Il sito web più amato dai cinefili globali pubblica un rapido aggiornamento sul cast del Superman di Zack Snyder:


Improvvisamente, il mio interesse per l'Uomo d'Acciaio ricomincia a prender quota.

Raggi Omega a palla, inzomma. E vualà!

La morbistenza!


Giurin giuretta, quando ho aperto il comunicato Stampa non ci credevo:

Ciak, si gira: va di scena la Morbistenza!

Voglia di cinema? Da oggi c’è un motivo in più: la “Macchina della Morbistenza” entra nei cinema italiani e vi invita a scoprire la sua trama morbistente.

Milano – 17 Ottobre 2011 – La protagonista della nuova stagione cinematografica è la Carta Igienica Tempo che presenta la sua trama morbistente in 7 grandi multiplex del nord Italia.

La nuova ed originale attività prevede la personalizzazione dei foyer e la presenza della famosa Macchina della Morbistenza. Durante i weekend inoltre, due hostess inviteranno il pubblico a provare il reale funzionamento della Macchina: basta infatti inserire un oggetto morbido e uno resistente per mettere la Macchina in funzione e ricevere in cambio un vero rotolo di Carta Igienica Tempo!


Invece è vero. È tutto vero. C'è anche il sito ufficiale.

(Se qualcuno cerca volontari per eliminare fisicamente & fra atroci dolori il genio del marketing che ha avuto questa idea, io ci sto. Nel frattempo, nuova tag molto morbistente: geni del marketing).

domenica 16 ottobre 2011

giovedì 13 ottobre 2011

Giocando a Shanghai

Stringe un po' il cuore leggere l'editoriale postumo di Sergio Bonelli in seconda di copertina di Shanghai Devil. E non solo per i motivi più ovvi. Probabilmente, infatti la miniserie segna un punto di cesura fra "vecchia" Bonelli e "nuova" Bonelli. Ed esaurito l'abbrivio dei progetti avviati con l'imprimatur del Sergio Nazionale, resta da scoprire quanto resterà del suo Dna nelle nuove proposte della casa editrice. Nel frattempo, riprendiamo le fila del discorso interrotto a suo tempo con Volto Nascosto. Si ricomincia dalla Cina dalle parti della rivolta dei Boxer, fra fumerie d'oppio, problemini edipici, conflitti razziali e beau geste vagamente super-eroiche. Ferma restando la qualità della scrittura, che stona solo nelle (rare) parentesi ironiche, Ugo guadagna qualche cm fra maturità anagrafica e metaforica statura. Un po' rigido, invece, il segno di Massimo Rotundo, decisamente più freddino e impersonale rispetto alle sue uscite più autoriali: scelta tecnica del mister? Ah, saperlo. Il pericolo giallo, comunque, resta sempre un bell'ambientino narrativo. Il seguito alla prossima puntata. Stavolta, sono diciotto.

Mi ricordo lo Studio 54

Mi rifaccio dalla magra numerica di cui al mio post precedente per analogia cioè ricordandomi dello Studio 54, la mitica disco grandemelese dove fra i Seventies e gli Eighties danzettero & pippettero celebrità come Bianca Jagger, Andy Wahrol e Salvador Dalì (ma non Woody Allen, Sinatra e Fonzarelli, rimbalzati durante la selezione all'ingresso).
Qui l'entry di Wikipedia. Qui la bella gallery d'epoca di LIFE Magazine da cui ho zanzato la foto del cavallo bianco giustamente molto preoccupato. Olè.

Corsi e ricorsi


E così, l'Italia incassa la cinquantunesima fiducia al governo Berlusconi.

mercoledì 12 ottobre 2011

Big Bang Boom

Questa è la copertina della versione da libreria, in anteprima a Lucca Comics and Games dal 28 ottobre al 1 novembre. Naturalmente, allo stand Edizioni BD.
Per la versione da edicola, basta cliccare qui.

lunedì 10 ottobre 2011

Mi ricordo Lando Fiorini


Praticamente la sottomarca stornellara di Bobby Solo. Lando vive e lotta insieme a noi.

Rapunz-El

Vagano in rete da qualche giorno le prime immagini di Russell Crowe nei panni del padre biologico di Superman in Man of Steel.
Mah.

domenica 9 ottobre 2011

Un Post al sole

Non tutto quello che scrive e disegna l'ottimo Makkox in arte Marco D'Ambrosio fa sanguinare il Corazón. La questione sta tutta nel segno - meglio: nel rapporto fra il segno nonchalant ma sontuoso del nostro e il linguaggio rocco/barocco di cui vivono tutti i suoi personaggi. sullo scatto, la goduria è assicurata dalla composizione, dalla gestualità, dalla lucidità affilata delle battute e dei calembour. Sul lungo, invece, spesso si soffre un po', come durante certe abbuffate celebrative: tutto buonissimo, per carità, ma mica puoi strafogarti di insalata russa cannelloni e patè tutti i santissimi giorni.
Per fortuna, le satire pubblicate su il Post rientrano nella prima categoria. Dal punto di vista squisitamente visivo, come nella miglior tradizione di Feiffer Paz ecc., ogni vignetta è un piccolo capolavoro grafico da ammirare in ogni minimo dettaglio. Da un punto di vista letterario, il mix fra politichese sporcature regionali e autentica ferocia strappa l'applauso a ogni pie' sospinto: e prova un po' a non ridere di fronte ai passi di danza avant-indré di Fini, al Berlusconi off-screen che il 2 giugno pretende le "fregne tricolori", al Tremonti balneare che nega i soldi dei gelati ai compagnucci e agli altri protagonisti delle 256 pagine raccolte da Bao Publishing in "Post Coitum-Satire di un tardo impero".
Come autore di fumetti tout-court, non so. Ma come vignettista, oggi Makkox merita un posto a tavola fra i migliori autori satirici su piazza. E bene hanno fatto Vauro e Vincino ad arruolarlo sul redivivo il Male in edicola dal 7 ottobre: trattasi di un valore aggiunto non da poco.

sabato 8 ottobre 2011

Gang Bang: prove tecniche di cover

Per tutta una serie di motivi, non eravamo riusciti a coinvolgere Maurizio Rosenzweig nella grande avvventura di Gang Bang.
Per tutta una serie di motivi, quando si è trattato di scegliere un copertinista per il volume, il primo nome che mi è venuto in mente quando è arrivato il momento di pensarci è stato il suo.
Maurizio è un autore istintivo, romantico, con un talento visivo davvero non comune: chi ha letto Zigo Stella lo sa (gli altri, prego accomodarsi, che c'è posto).
Per Gang Bang, ha pensato a una ammucchiata widescreen che ricorda la stessa ruvida morbidezza di una coperta di lambswool e l'ironia molto carnale di Al Capp e Buzzelli. Più lo straordinario talento visivo di cui sopra.
Un assaggino, tanto per gradire. Il resto, in anteprima, appena abbiamo fatto.

martedì 4 ottobre 2011

Jurassic Pacco

Uffffffffff.
Una famiglia media americana torna dal futuro tetro alla preistoria sfruttando un varco temporale risolto in uno spiegone non troppo coerente di trenta secondi.
Papà fa il pulotto ed è talmente ricalcato dal Rick Grimes di The Walking Dead che quando lui è in scena sei sempre lì a sperare in una apocalisse zombie.
Mamma fa la dottoressa. Ciellina.
I figli adolescenti sono bimbiminkia à la Beverly Hills 90210, neanche il tempo di arrivare nella preistoria e subito scatta il cucco con altri bimbiminkia appena usciti da Abercrombie & Fitch altrettanto carini e altrettanto odiosi. Come stuzzichini per deinosuchus sarebbero ottimi e abbondanti, purtroppo però in mancanza di deinosuchus mi sa che ce li dobbiamo tenere almeno per un po'.
C'è anche una figlia piccola che è rimasta dentro uno zaino per tre anni senza crescere di 1 g o 1 cm, bestiale.
La preistoria, vedi un po', fa brutto.
I production values oscillano pericolosamente fra il decente, il mondo dei dinosauri e I Guerrieri dell'anno 2072, coi gipponi di cartapesta.
Più che Terra Nova, insomma, direi Terra Terra.

lunedì 3 ottobre 2011

Facciamoci dei mali


Manco il tempo di buttar giù due righe sul ritorno del Male - in uscita il 7 ottobre, non il 5 come detto qualche post fa - e scopro che Vauro e Vincino non sono i soli a voler rilanciare il fogliaccio satirico del bel tempo che fu. Peggio: omerico scazzo con Vincenzo Sparagna, che rivendica la titolarità della testata e il diritto/dovere di riportarla in edicola. Qui la sua versione dei fatti, qui la risposta di Vauro e Vincino. In tanto bailamme, una certezza tafazzista: a sinistra siamo bravissimi a farci male da soli. Anche per ridere.

Falling Balls

E quindi. E dunque.
Dopo averti tenuto in sospeso per un tot di puntate con la storia della battaglia finale contro gli alieni, la battaglia finale la fanno off-screen, così risparmiamo sugli effetti speciali.
In compenso, il prof. si produce in una filippica tipo Alamo che pare scritta dal Max Bunker di La storia rivisitata dal Numero Uno, tranne che per lo humour volontario. Poi di nuovo il prof. lancia una Rocket Propelled Grenade sulla Fiera di Rho e fa un danno della madonna, ma gli alieni, che sembravano cattivi ma non sono poi così male lo invitano nel loro teepee a farsi una fumatina con gli sceneggiatori di Falling Skies.
La scena finale è uguale precisa identica a quella di Incontri ravvicinati in cui Roy Neary di luce circonfuso sale sulla nave madre, ma più ancora a quella di Prendi i soldi e scappa in cui Woody Allen viene rinchiuso nella buca con l'agente della Ajax & C.
Con gli alieni nel ruolo di Woody Allen e il prof. in quello dell'agente della Ajax & C.
L'effetto è più o meno questo:



Fine ingloriosa della ingloriosa prima stagione.

E stasera alle 21, sempre su Fox:


Speriamo non sbavi, anche se devo dire che mi manca molto The Pacific.

Viltà spericolata

'nuff said.

domenica 2 ottobre 2011

Dacci oggi il nostro Spidey quotidiano

Ogni tanto dal calderone delle ristampe Marvel di Corriere e Gazzetta salta fuori anche qualcosa di interessante. Leggi: di vecchiotto. Dopo i Fantastici 4 di Lee e Kirby e Gli Eterni, ora tocca all'ottimo Uomo Ragno delle strip quotidiane pubblicate a suo tempo su Eureka e Bhang e ora provvidenzialmente raccolte dalla premiata ditta Fabio Licari & soci in un corposo volume di circa 200 pagine. Massimo rispetto filologico (le strip sono in rigoroso bianco e nero), il Sorridente & Romita Sr. in stato di grazia, e un bel gruppetto di cattivi soggetti come il Crotalo, creato ad hoc per la striscia, senza dimenticare il corpulento Kingpin. A soli 9,99 euri in tutte le edicole del regno. Prosit.