giovedì 29 aprile 2010

Enzo G. Castellari presenta...


A volte, non so perché, resto irretito da certe cazzate che lévati.
Però bisogna ammetterlo: le Gatling da passeggio sono comode.

Ado e torno


Là fuori, da qualche parte, c'è un piccolo Voglino o una piccola Voglina.
Non resta che andarlo/a a cercare.
I bagagli sono già pronti: mi porto Elena, che mi aiuta a restare con le radici ben piantate nel presente, un bel paio di scarpe comode, il coltellino svizzero e le mie magliette preferite. Mi porto anche qualcosa da leggere e pucciare nel caffellate al Voglinetto 2.0: le origini di Superman (o, nel caso, di Supergirl). Perché capisca fin da subito che un bambino adottato può fare grandi cose, volendo.
La domanda è già bella che consegnata. le prime righe della storia sono già alle spalle. Ci sarà da sudare, ma oggi sono carico, entusiasta, apprensivo: una sensazione che fa la differenza fra vita e sopravvivenza, e che mi auguro di condividere ancora a lungo con tutta la mia grande famiglia allargata.

mercoledì 28 aprile 2010

Quella sagoma di Beppe


In gioventù, non è che Jacovitti mi sconfinferasse più di un tot. Troppo legato alle interminabili mattinate bruciate sui banchi di scuola, e dopo quelle alla nomea di autore "di destra" che il nostro sfoggiava con nonchalance. Ma anche troppo prolifico: a metà degli Anni 70, Jac sfornava idee, personaggi, strip, libelli e libroni a getto continuo, e sfuggire alle sue mattane cicciose era praticamente impossibile.
Un po' come oggi riuscire a rimettere mano su tutto quello che il pagliaccio di Termoli ha prodotto in una carriera durata dal ventennio al nuovo millennio. Un'impresa complicata dalla quantità della produzione jacovittiana - Pippo, Pertica e Palla, Cocco Bill, Zorry Kid, Cip L'arcipoliziotto e Jak Mandolino sono solo la punta dell'iceberg -, ma anche dalla qualità delle ristampe, spesso tutt'altro che eccelsa.
Per fortuna, ogni tanto qualche editore prova a metterci una pezza. Vedere, per credere, Beppe & Co. di Nicola Pesce Editore, in tutte le librerie specializzate a € 17,90: una ricca raccolta delle satire sociali interpretate dall'anonimo signore con baffi a spazzola e cappello creato dal Benito nel decennio dell'austerity e delle stragi di stato. 88 pagine da acchiappare al volo.

Mourinho

martedì 27 aprile 2010

Quaranta per quaranta


Oggi, edizione speciale del manifesto. In edicola a soli 40 cent per festeggiare i 40 anni di vita. In omaggio un ricco supplemento sulla libertà di stampa. E, come al solito, un bel po' di libertà di stampa. Buon pro ci faccia.

lunedì 26 aprile 2010

Iron Man 2: come un orologio svizzero (nel senso dello Swatch)


Inutile star lì a cincischiare: Iron Man 2 è il miglior film Marvel da un bel po' di tempo a questa parte.
Forse, addirittura, il migliore in assoluto.
Jon Favreau e Robert Downey Jr. hanno rimesso mano al prototipo, e ci hanno termosaldato dentro uno sceneggiatore ad hoc, quello di Tropic Thunder. Ne è uscito un film leggero ma non fragile, mai troppo serio, genuinamente divertente, rassicurante ma non telefonato. Una macchina da spettacolo precisa, efficiente e glamourous quanto uno Swatch Jellyfish del 1985. Qualche difetto qua e là viene a galla: penso a una scena molto Twisted Toyfare Theatre, o alle performance monodimensionali di alcuni membri del cast, molto maltrattati da una regia un po' figli e figliastri.
Ma tutto sommato, sono peccati veniali, in un film che regge per 124 minuti, contiene almeno un paio di sequenze che restano incollate alle retine, e mantiene tutto quello che promettono i trailer. Anzi, qualcosettina in più.
Una bella prova, per un sottogenere che ormai sembra un po' a corto di fiato. E un ottimo auspicio per i cinefumetti prossimi venturi.

domenica 25 aprile 2010

Gilbert chi?


Uno che entro i trent'anni è riuscito a fidanzarsi con Sheryl Crow e Cintra Wilson, si è aggiudicato un Grammy Award ed è andato a tanto così da diventare il cantante dei Genesis può ben dire di aver combinato qualcosa nella vita. Ma Kevin Gilbert, come si dice, era avanti due semafori: perfettamente logico, quindi, che abbia deciso di andare a far casino altrove. Pessima idea, almeno per chi avrebbe avuto togliersi lo sfizio di vedere dove sarebbe arrivato questo musicista geniale, dotatissimo e un tantinello sfigato avendo a disposizione tempo, spazio e tranquillità.
Ce ne danno un'idea i due Cd prodotti di recente dai suoi familiari, e disponibili sul sito ufficiale di key Gee: musica leggera ma non priva di profondità, ruvida, inquieta, toccante, vitale, da maneggiare con cura e ascoltare in penombra, a tutto volume.

sabato 24 aprile 2010

Contropelo


Fantastic Mr. Fox: un party radical-chic a trentacinque millimetri. Animazione finto-povera, Maglioni rattoppati in puro cashmere, understatement a squarciagola, un pizzico di controcultura molto beneducata e tanta, tanta voglia di superiorità intellettuale. Mancava solo che a un certo punto sbucasse fuori Bertinotti, e poi era fatta: ma in compenso, giurin giuretta, nel sottofinale è saltato su un lupo nero con tanto di pugno chiuso alzato.
Una gran furbata, tagliata su misura per un pubblico molto intelligente.
Lasciare perdere.

venerdì 23 aprile 2010

tre buoni motivi per ricomprarsi "Alien"


1) Il pratico formato Blue Ray, riccamente assortito di figate;
2) La confezione da nerdgasmo;
3) Il ripassino in attesa di questo, che vabbe', è una troiata a prescindere, ma comunque tanto so che lo andrò a vedere lo stesso. E il fatto che il ripassino possa farlo anche su Vhs e Dvd non è una buona scusa per non comprarlo.

mercoledì 21 aprile 2010

Pozzetteide episodio cinque: terapia d'urto


Raffinaten tattiken psikologiken dall'esekrabilen Sturmtruppen (1976) di Salvatore Samperi.

BalOtello


"Sarebbe meglio se fossi furbo. L’onestà è una follia che manda in rovina quelli per cui lavora."

'Azzo, lo svolazzo


Numero 25 di Alan Ford Story, uscito caldo caldo nelle edicole stamattina e ivi disponibile fino a martedì 27 corrente mese. Due gli episodi in esso contenuti: Derby, eletta a furor di popolo miglior avventura tiennetì di sempre, e Così nacque il gruppo T.N.T., prequel ante-litteram dedicato alle origini del gruppo di agenti segreti più scasso del mondo, detto anche quel famoso numero della "O" con lo svolazzo. Magnus & Bunker at their very best. Quelli sì che erano tempi.

martedì 20 aprile 2010

A casa


Una delle doti distintive di Enzo era l'agilità.
Non certo uno scherzo per uno alto un metro e ottantasedici e pesante centoventimila chili di peso. L'uomo che non a caso aveva chiamato la sua agenzia "Le balene colpiscono ancora". Vederlo scattare come un grizzly era raro, perché credeva fermamente nel potere del sorriso: ma ricordo che una volta, entrando nell'ufficio di Piazza Sant'Agostino, l'avevo interrotto durante una telefonata con un cliente scorretto. Non è che stesse alzando la voce, questo no: ma il suo timbro baritonale si era fatto più oscuro, profondo, vibrante, come la voce di Dio in quei film hollywoodiani anni cinquanta.
A me, che lo vedevo come una specie di orso Yoghi, erano venuti i brividi.
Non vorrei mai vederlo su di giri, pensavo.
Così ogni tanto mi ritrovo a chiedermi se quando è arrivata la fine Enzo abbia reagito. Se, almeno per un attimo, abbia avuto l'illusione di farcela, di riuscire a tornare dall'inferno dell'Iraq sgomitando.
Ora, finalmente, Enzo c'è riuscito. lo hanno confermato ieri sera i RIS di Roma, che i resti riportati in Italia un paio di settimane fa sono i suoi. Ora, finalmente, chi vuole dedicargli un pensiero avrà un luogo dove andare a trovarlo. E una piccola consolazione: quella di immaginarsi quanto gli sarebbe piaciuta l'idea di rimettersi in viaggio anche oltre il corso naturale della vita.

lunedì 19 aprile 2010

Poca Roma


Un giorno a Roma. Per una cosa di cui non parlo per scaramanzia, ma di cui spero di poter parlare presto.
Campagna che scorre velocissima fuori dal finestrino, poi sveltina con una città di cui è impossibile non innamorarsi, poi ancora campi e colline e strade ferrate, poi di nuovo Milano.
Restano la stanchezza, il friccicore delle rotelle che girano, il fragore di un'emozione fatta di scorci monumentali, lingue che si accavallano, riflessi di luce sui sampietrini lucidi di pioggia, e la goduria irrinunciabile del mantecato di Giolitti.
A casa, la sera, danno Local Hero di Bill Forsyth.
La storia di uno che scopre un viaggio di piacere dentro un viaggio iniziato per cause di forza maggiore.
Sarà un caso? Chi lo sa.

venerdì 16 aprile 2010

Anniversario!


Oggi fan sei anni che io e la Ele siam sposati. Già che l'anno venturo ci attende la crisi, saltiamo un giro e ci rivediamo qui direttamente nel 2012, a fine katun.

giovedì 15 aprile 2010

La mischia maschia


Visto che è un bel tot che non riesco ad andare alle anteprime, ecco un bell'uno-due di recensioni altrui.
Una, ammericana, su Kick Ass, che da noi rischia pesantemente il direct-to-video.
Una, iquattrocentocalcese, su Scontro tra titani.
Giù botte.

Benitez


- Allora, stasera partitone, eh?
- No. Stasera ho troppo da fare. Ceno verso le sei, poi trasloco la tele in solaio, metto la radio nel microonde, smonto il Pc transistor per transistor, mi infilo due ciuffi di sedano nelle recchie e me ne vado in cantina ad ammirare la fioritura delle muffe sui mattoni.

mercoledì 14 aprile 2010

Via nello


Resta Sandra.
Povera.

La dolce vita


Mondo reale e mondo virtuale: è tutto giocato fra questi due estremi l'ultimo parto di Peter Bagge.
L'autore di Odio e Stupid Comix ha deciso di dare una risposta scientifica al dilemma "Cosa succede se un famoso autore di fumetti underground un po' anzi un po' tanto paranoici entra nel meraviglioso mondo dei social network".
Ce lo racconta Other Lives della DC Comics (!), biografia drammatica ma non seria di tre nerd cresciutelli ma non troppo alle prese con i cigolii dell'era tecnologica.
Visto che è ben difficile che esca anche in Italia, se ne consiglia caldamente l'acquisto in ediz. originale. Ilarità.

martedì 13 aprile 2010

Falchino e Borsellino


Gli americani ci hanno la Disney, la Pixar, la Warner e la Fox, e quando fanno i cartoni partoriscono capolavori come Ratatouille.
O al limite anche onesti prodotti di intrattenimento come Piovono Polpette. O serie come i Simpson, to', che mai piaciuti ma comunque alta classe.
Qui in Italia ci abbiamo RaiTrade, e la fissa del cartone educativo. Che di norma nasce da gilde di tromboni che non badano al succo e alla polpa del discorso (story first, direbbe John Lasseter!) ma agli spiccioletti che Mamma Rai è disposta a elargire ai bambini buonini ed educatini che fanno benino tutti i compitini.
Risultato: poche, pochissime idee geniali, decenti o perlomeno esportabili. E un sacco di puttanate pretenziose che dietro excusatio pietose tipo non vogliamo scimmiottare gli americani nascondono un vuoto pneumatico di mezzi, idee e sense of wonder. Un esempio ideale: Giovanni e Paolo e il segreto dei pupi, il cartoon dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e presentato al Mip di Cannes tipo secondo avvento di Gesù Cristo.
Vi si narra la vicenda di come il piccolo Giovanni e il piccolo Paolo riuscirono a sconfiggere il mago malvagio che trasformava in pupi inanimati le persone che si rivolgevano a lui per chiedergli aiuto.
Coming to a theater near you. Anzi, in Tv. Anzi, nelle scuole. Anzi, in qualche scantinato.
Poi ci si stupisce che uno preferisca la mafia.

domenica 11 aprile 2010

A Londra! A Londra!


Due parole due: Storm e Thorgerson.
Lo Stanley Kubrick delle cover discografiche è un mio idolo personale da quando, ospite dello zietto rocchettaro in quel di Barbagia, Sardinia, scrutavo le copertone dei trentatré giri mentre sul piatto gracchiavano Genesis Zeppelin Pink Floyd e altre delizie. L'estate friniva nella penombra sudaticcia del meriggio, io aspettavo di gridare thalassa thalassa come nell'Anabasi e fra un Topolino e un Uomo Ragno, a tapparelle abbassate, giacevo languido sulla poltrona letto in similpelle ascoltando Animals piuttosto che The Lamb piuttosto che Physical Graffiti piuttosto che. Aaahhh.
A ogni cambio disco, l'occhio sbarbo ma già avido il giusto scorreva rapido sul cartone, fino alla fatidica frase Cover Art By Hipgnosis.
Bellissimo nome, chi saranno questi fini dicitori, pensavo, mirando Rael che dà la mano a se stesso in bianco e nero o i due businessman in giacca e cravatta di cui uno molto flambé o tutte le finestre di quel palazzone dove ci abitava quel gruppo che faceva casino ma però che tiro.
E inzomma: molti anni più tardi avrei scoperto che a fare quelle figate era stato Mr. Thorgerson, che ogni cover era il frutto di un percorso incasinato e molto cinematografico, che Storm non lavorava a preventivo, ma a valore estetico - "quanto pensi che valga questa copertona? Ecco, dammi quella cifra lì" - e tante altre cosette interessanti.
Al sodo: Storm Thorgerson è in mostra qui.
Con un pacco di foto, schizzi, bozzetti, giocattoli, idee, figate, tricchetracche e triccheballacche.
Dire che bisognerebbe farci un salto è poco.

venerdì 9 aprile 2010

Scemo e più scemo


Medicalmente accurato al 100%: è questo l'allegro slogan di lancio del film horror più scemo dell'anno. Forse, anzi, il più scemo dai Fratelli Méliès a oggi. Proprio quello di cui sentivamo il bisogno: un modo per dare un nuovo significato al buon vecchio so bad it's good.

giovedì 8 aprile 2010

Yes, we Gahan


Della serie per molti, ma non per tutti.
La Fantagraphics ha appena portato a casa una nomination agli Eisner Awards con Gahan Wilson - 50 Years of "Playboy" Cartoons, sontuosa raccolta in cofanetto delle vignette prodotte per la rivista dei segaioli molto per bene dal vignettista di Evanston, Illinois.
Centonove dollaroni e marmotte, signori miei. Però bisogna cacciarli. Perché i satiri come Mr. Wilson sono una razza in via di estinzione. E perché nessun editore italiano si prenderà la briga di tradurre ed editare impunemente un volume di questa caratura.
Chi non conosce Gahan Wilson, ignorante e bestia, vadi a farsi una cultura.
Chi lo conosce gradisce.

Il signore della truffa


Malcom McLaren non trufferà più nessuno. Sigh, sigh, sigh.

mercoledì 7 aprile 2010

Caffè senza zucchero


George Clooney affonda l'Omino con i baffi: e mentre le diaboliche caffettiere corporate firmate Nestlé et similia spopolano, l'inossidabile Bialetti chiude i battenti. Colonna sonora dell'amarissimo caffè: vogliamo fare "Buongiorno tristezza"?

Legittimo impedimento


Quando il gioco si fa duro, i furbi te lo piazzano in quel posto.
L'immagine, geniale, è © xkcd.

martedì 6 aprile 2010

Videoburrito taglia forte


Y aunque te duela di Fidel Rueda: quando la magia degli effetti digitali incontra una signorina tracagnotta, è subito ammmore. Tormentato.

Pozzetteide episodio quattro: giocare in casa



Neorealismo padano antelitteram da La casa stregata (1982) di Bruno Corbucci.
Quando cercavo una sistemazione, di stamberghe di questo calibro ne ho viste più d'una.
E garantisco: la faccia di tolla dell'agente immobiliare non è per niente esagerata.

lunedì 5 aprile 2010

Un giro con Ciro


Gli americani ci hanno Eli Roth? Echissene: noi, qui in Italia, ci abbiamo Ciro Ippolito.
Quando un regista riesce a incastonare nel proprio curriculum cinesceneggiate con Mario Merola, ineffabili musicarelli come Arrapaho o fantahorror fatti con gli avanzi tipo Alien 2 sulla Terra, rivalutarlo prima che schiatti è un dovere morale.
Ci ha pensato Pironti Editore, che sta distribuendo in tutte le librerie Ciro Ippolito - Un napoletano a Hollywood, biografia autorizzatissima e (volontariamente?) esilarante dell'uomo che espugnò la mecca del cinema armato solo di una improponibile faccia di tolla.
L'unica pecca è la prefazione di V. Mollica. Il resto, come disse qualcuno, è Storia.
Centottante pagine, 12 euri. Andare e acquistare prima che evapori dagli scaffali, prego.

giovedì 1 aprile 2010

Stavo pensando


Ma che fine avranno fatto i Fake?

Batman - Il ritorno


Per riuscire a gustarmi fino in fondo un numero del Batman Planeta mi è toccato reggerne trentuno pacchissimi.
Giunti che fummo a Batman 32, finalmente, il miracolo: quarantotto pagine filate di roba decente. Da non credere, visti i rovesci che Dan Di Dio & soci hanno imposto al Pipistrellone da La resurrezione di Ra's Al Ghul in giù.
Intendiamoci, Battaglia per il mantello - brutto però tradurre così Battle for the Cowl: si poteva e si doveva far di meglio - aggiorna ai nostri tempi un copione già visto all'inizio degli Anni 90 su Knightfall e dintorni. Anche in questo caso, si sta a bordo campo a chiedersi a chi toccherà prendere il posto di Bruce Wayne sotto la cappa dell'Uomo Pipistrello. Anche in questo caso, il candidato Bat è telefonato con quarantotto pagine di anticipo. Però prima Tony Daniel e poi Judd Winick & Ed Benes riescono a imprimere alla vicenda quel minimo garantito di sospensione dell'incredulità che ogni fumetto super-eroico degno di tale nome dovrebbe offrire al lettore, frullando insieme edipo, azione e sentimento, e dando un minimo di corpo e personalità a membri della Bat-Famiglia che al di fuori delle proprie testate non godono di pari dignità.
Il risultato? Non certo un classico immortale. Ma un ottimo starting point per chi aveva abbandonato la collana al suo destino, e per chi finora non si era mai concesso il piacere di un viaggio premio a Gotham City. Tre euro e novantacinque, in tutte le edicole del Regno.