venerdì 26 febbraio 2010

Scherzi crudeli


Dopo Heath Ledger, abbiamo perso un altro Joker memorabile: quello di Batman: Dead End.
Goodbye, Andrew.

giovedì 25 febbraio 2010

Sotto sotto


Prima recensione firmata Variety dell'Alice nel Paese delle meraviglie di Tim Burton.
Il sentore di stronzata tutta forma e niente sostanza si fa sempre più corposo.

mercoledì 24 febbraio 2010

Perché Sanbuco è Sanbuco!



Ok, questo giusto perché dopo Sanremo e tutto il resto c'è bisogno di un po' di adrenalina.
Altri video interessanti sul sito ufficiale di DJ Lubel: uno che scrive brani in onore di Rick Moranis va tenuto d'occhio.

Vincitori morali


Come dire: era nell'aria.
Grazie a Ricky e Paolo per la botta di monarchia.

martedì 23 febbraio 2010

Piove



Qualche anno fa, con Fahrenheit, David Cage ha rivoluzionato il mercato dei videogame con il lancio di un nuovo genere: il dramma interattivo.
Oggi la Quantic Dream e la SCEE lanciano sul mercato una sorta di Fahrenheit 2.0. Si chiama Heavy Rain. È un videogame che potrebbe piacere molto al David Fincher uggioso di Seven e Panic Room o al Frank Miller di Sin City-Una donna per cui uccidere.
È il primo gioco dove puoi sopravvivere alla morte dei personaggi giocabili.
E anche il primo che se ti muoiono tutti i personaggi giocabili finisce.
E anche il primo dove le scelte morali cambiano il finale.
E il primo girato come un film. Con una colonna sonora da film.
Purtroppo per chi ha scelto altre piattaforme, gira solo su PS3.
Qui il sito ufficiale.

lunedì 22 febbraio 2010

Lacrime argentine


Ricorda le opere più crepuscolari di Will Eisner L'eredità del colonnello di Carlos Trillo e Lucas Varela. Un po' per le atmosfere mutevoli di una narrazione che in 94 pagine passa dalla commedia grottesca, al noir, al melò, al dramma, allo humour surreale, in un impasto che risulta allo stesso tempo agilissimo e indigeribile. E un po' per i disegni, che mescolano alla pulizia di un linguaggio molto ligne claire deformazioni espressioniste e scorci documentaristici, lacrime e bave, maschere e fantasmi reali e metaforici.
Non un fumetto per tutti, quindi. Ma un'opera volutamente cruda e pessimista, autentico monumento alle ossessioni umane, al binomio eros-thanatos, alla memoria dei 30.000 desaparecidos che fra il 1976 e il 1983 scomparvero nel buco nero della dittatura di Rafael Videla. Da Coniglio Editore, a 14 euro.

domenica 21 febbraio 2010

L'era del drago


Quello che adoro dei videogiochi di ruolo è: tutto.
Mi piace travestirmi da elfo, druido, mago o cavaliere e inventarmi nick pieni di y di uo e di w. Mi piace lanciare incantesimi. Mi piace capottare ragni grossi come utilitarie con la sola imposizione delle mani. Mi piace visitare posti esotici, incontrare gente nuova e farla a tocchi.
Di questo genere di passatempi, Dragon Age: Origins ne offre a quintalate, innestando il tutto su una mitologia fantasy molto lineare ma ricca e articolata, e su un impatto visuale degno di un blockbuster hollywoodiano.
L'unico guaio è impratichirsi con il sistema di gioco, affè invero ostico: ma una volta afferrati i mistici segreti degli inventari e del gioco turn-based, asce bipenni e spade a due mani diventano molto più leggere.
Da provare assolutamente. e il prima possibile.

sabato 20 febbraio 2010

giovedì 18 febbraio 2010

Vero o falso?

Soltanto alcune di queste di queste affermazioni sono vere.
Scoprite quali.
Ai vincitori, un passaporto estero e un biglietto aereo di sola andata a propria scelta.


"Basta con la corruzione"


"Fuori i compagni dalle galere"


"La mafia non esiste"


"Il dissenso è il sale della democrazia"


"Il mio ideale? Una società multietnica"


"Sono il terzo personaggio più popolare dopo Obama e il Papa"


"Vive la différence"


"Mangano? È un eroe"

(Le soluzioni, semplicemente, non esistono)

mercoledì 17 febbraio 2010

Casa di Bambola


Quando gli uomini erano uomini, sulle riviste per uomini uscivano strip come Little Annie Fanny.
Una parodia della Little Orphan Annie di Harold Gray, che dalla piccola diva del fumetto Anni 20 aveva ereditato l'ingenuità, la zazzera bionda e qualche supporting character. Ma che, a differenza del prototipo, poteva contare su un bel paio di occhioni blu. Nonché su un cast artistico capitanato da mostri sacri della satira a stelle e strisce come Harvey Kurtzman e Will Elder, nonché su un gruppo di artisti del calibro di Frank Frazetta, Russ Heath e Jack Davis.
Molta pelle scoperta, molti ospiti celebri e molto sesso, rigorosamente fuori campo. Più un approccio pittorico mai visto prima del 1962, e perfettamente sintonizzato con le rotondità burrose e patinate di Playboy, magazine che ospitava la strip: questi pochi ingredienti hanno permesso a Little Annie Fanny di superare il traguardo dei 25 anni di carriera. Ora Magic Press ha raccolto il tutto in due brossuratoni king-size, tutti a colori: con 50 euri ci si può portare a casa un bel pezzo di storia del fumetto Usa. Stimolante per lei, perché intriso di una sensualità gioiosa e vagamente burlesque lontana anni luce dagli squallori odierni. E pure per lui. Che una volta tanto può unire utile e dilettevole, frullando insieme fumetti da collezione e sex toys, ritenzioni anali e sommovimenti pelvici. Sempre con il sorriso a fior di labbra.

Tiramisù


In questi giorni di pioggia battente, scoramento politico e vago spleen esistenziale, non trovo che un modo per tirarmi su: pensare allo stato di forma attuale di Val Kilmer.

martedì 16 febbraio 2010

Il Misfatto


Lo speciale ridanciano ma non troppo del manifesto, "Comunista a chi?" non è uscito invano: da domenica 21 febbraio prossimo, con Il fatto, va in onda Il misfatto, un inserto di 8 pagine prodotto da vecchi amici della stampa indipendente come Stefano Disegni, Donald Soffritti e tanti altri ottimi e cattivissimi satiri.
Qui c'è un'ottima intervista sulla nuova testata. Congratulazioni e in culo alla balena: l'acquisto, ça va sans dire, è caldamente consigliato.
(E prima che qualcuno si faccia strane idee: no, al fatto e al misfatto non sono tutti comunisti).

Instant Book

Titolo: Sposerei Amber Le Bon.

Svolgimento:









lunedì 15 febbraio 2010

Che la forza sia col geek


Si chiama Forces of Geek il sito americano che fa dell'idolatria pop una religione: recensioni, curiosità, video e altre amenità per tutti i nerd. Rigorosamente in inglese, ma con un sacco di splendide e inutili cazzate in altre lingue.

domenica 14 febbraio 2010

Scratch My Back: recensione


Una volta si diceva: la fuffa di Peter Gabriel è comunque meglio del meglio di tanti altri.
Una volta.

Ora non più.

Mamma mia, signori miei, che sontuoso scassamento di palle.

giovedì 11 febbraio 2010

Sorrisi matematici


Matematica e web comics: ecco i principali ingredienti di Xkcd, un sito che è una autentica miniera di strip surreali, algebriche, filosofiche, biologiche, scientifiche, molto cerebrali e molto divertenti.
Dà molta dipendenza.
Non solo agli ingegneri.

mercoledì 10 febbraio 2010

Il più grande spettacolo del mondo


Magari esagero, eh.
Ma questo quindicesimo numero di Alan Ford Story rappresenta un piccolo grande punto di svolta nella produzione della premiata ditta Magnus & Bunker: lo humour è urticante e scatenato, l'alchimia testo-disegni perfetta, e Magnus - ormai affrancato dalle inflessioni nerissime di Kriminal e Satanik - dà sfogo a tutto il suo talento da comedy performer.
Un fumetto imperdibile, insomma. Anche e soprattutto per i non iniziati. Che ogni mercoledì hanno un'ottima occasione per scoprire una serie come non se ne fanno più.

martedì 9 febbraio 2010

Le reevincita


Nikki Finke di Deadline Hollywood ci dice che a gestire il reboot del Superman formato celluloide sarà Chris Nolan.
Il quale Chris Nolan, fra parentesi, ha già cominciato a lavorare sul seguito di Il Cavaliere Oscuro.
Ritiro tutto quello che ho detto negli ultimi secoli sul fatto che i comic book movies mi hanno rotto i cosiddetti.

lunedì 8 febbraio 2010

Valchirie (Reprise)


Fra i tanti pregi, Operazione Valchirie ne aveva uno su cui non avrei mai contato: un replay value della madonna.
Anche a rivederla in Tv, l'arcinota pièce de résistance orchestrata dai ribelli della Wermacht ai danni dello Zio Adolfo in arte führer offre discreti strizzoni alle coratelle: merito di un cast infarcito di character actors coi controcazzi, e della sceneggiatura asciuttissima di Christopher McQuarrie - nota per gli smemorelli: è quello di I soliti sospetti.
Di suo, Bryan Singer ci ha messo una regia solida, molto teatrale, priva di svolazzi, inchiavardata sulle performance degli attori e su un crescendo tutto tempismo e tensione emotiva.
Morale: anche se fin da quando poggi le chiappe sul divano sai già come va a finire, a fine film ti ritrovi con le unghie piantate nei braccioli.
Da stravedere, insomma.
Chi se lo fosse perso ieri sera può rimediare stasera alle 21 precise su SKY Cinema +1. Ne vale davvero la pena.

E sì, in effetti la foto sopra non c'entra un cazzo. È che stava benissimo col titolo.

domenica 7 febbraio 2010

Perché non mi meraviglia?


Perché di Alice ne bastava e avanzava una?
Perché troppa CGI stroppia?
Perché Johnny ed Helena insieme mi ricordano il barbiere di Fleet Street?
Perché era un lavoro per Tim Burton?
Perché sto invecchiando male?
Perché? Perché? Perché?

Tanto lo so che poi vado a vederlo comunque.

venerdì 5 febbraio 2010

Corsi e ricorsi


Nelle ultime ore, fra le grotte di nerdenthal non si parla d'altro che dell'eventuale sequel di Watchmen.

Quindi c'è il rischio che la prima intervista all'immenso Bill Watterson da un fantastilione di anni a questa parte vada persa nel nulla. Il che sarebbe davvero un peccato, visto che il papà di Calvin & Hobbes non è esattamente un presenzialista.

Un grosso grazie allo staff di Af News per la dritta.

E prima che qualcuno cominci a sperarci: no, il bambino e il tigrotto non torneranno mai più. Mettiamoci il cuore in pace.

giovedì 4 febbraio 2010

Aguzzate la vista



Fra le due immagini qui sopra vi sono cinque piccole differenze.
Scoprite quali.

mercoledì 3 febbraio 2010

Karaoke dal futuro


Ancora fumetti in rete: da oggi on line su Mauxa.com In the Ghetto, strip fanta-super-eroistica ispirata all'omonima canzone del vecchio Elvis.
Dal poco che si sa, siamo a metà strada fra Ranxerox, Ramarro e altre Frizzerie, senza troppa originalità ma anche senza troppe pretese.

Vediamo come va.

Quelle stellari



Adidas Stormtrooper.
Dalla collezione Star Wars.
Come si fa a non comprarle?

martedì 2 febbraio 2010

So bad it's good


Visto ieri sera su SKY cinema 1. Prima o poi lo ridanno sicuro.
Guardatelo in compagnia, strafattissimi di qualunque sostanza psicotropa troviate in casa, dal mirto Zedda Piras al dopobarba all'hashish all'agadup.
Nel mentre, pensate a grandi opere rock come Tommy, Jesus Christ Superstar o Hair.
O al limite, anche a boiate stereofoniche come Joan Lui di celentano.
Giuro che è divertentissimo.

Sogno di una notte di mezzo inverno


Stanotte ho sognato che ero rimasto l'ultimo uomo su una terra popolata unicamente da robot.
Un gran bello spunto per una storia da scrivere.
Talmente bello che scommetto che qualcuno ci ha già pensato.
Nel dubbio, accetto segnalazioni.

Rosso antico


Ottima idea di Robert Fripp, quella di festeggiare 40 anni di King Crimson con una bella ristampa in versione 5.1 delle chicche del gruppo.
Fra le tante c'era anche Red. Un disco che avevo messo in fondo alla mia lista di must have per molti motivi -John Wetton al basso/voce, una cover vagamente menagrama, la coincidenza con lo scioglimento della band. Insomma: uno di quei dischi che ti stanno sulle palle a prescindere, come direbbe Totò.
Si è trattato di un errore madornale. Red è un disco da prendere al volo per un sacco di buone ragioni. Il sontuoso rimissaggio di Steve Wilson dei Porcupine Tree. da sola, varrebbe l'acquisto. Ma se non basta, ci metto anche il suono unico, essenziale e inafferrabile di un'opera che sta a metà fra art rock, jazz e punk. La bellezza dolente di brani come "Starless", con intarsi di mellotron e sax alto in una ruvida trama metal da power trio. O il fatto che questo disco abbia rappresentato un mito per uno che poi qualcosina nella vita ha combinato: Kurt Cobain.
E poi il rosso scarlatto resta sempre un gran bel colore.

lunedì 1 febbraio 2010

Sono alla frutta


Questa me l'ero persa: tutti e 16 gli album dei Beatles su pratica chiavetta Usb.
Il frutto proibito mi tenta.
Il problema è che i file sono salvati in formato FLAC.
E a quanto ne so, non è compatibile con iTunes.

Bena, brava, bis


Parla di: compiti in classe, lavoro minorile, musica, calcio, radioamatori, pappagalli, motociclette, lirica, garage band, fare la hostess, sorelli maggiori, fratelle minori, Dyane 6, mamme apprensive, Londra, grandi speranze, vicini rumorosi, Carla Fracci, Scheletri Paffuti, cani, pantaloni a zampa, baci, bacetti e molto altro ancora.
È il secondo di quattro volumi. Costa molto meno di quello che vale: 24 euro.
Non volete perdervelo.

Al Peyo non c'è limite


Dunque.
Il regista è Raja Gosnell, quello di Scooby Doo e Beverly Hills Chihuahua.
La trama prevede che il villaggio dei Puffi sia imboscato a Central Park.
I Puffi del film son così. Come nella foto, intendo.
Se il buongiorno si vede dal mattino, è in arrivo la pellicola che darà un nuovo significato al termine Flaming Turd. In italiano, stronzata col botto.
Alleluia.

Rochenroll


Se rinasco faccio il giornalista sportivo: quelli hanno undici giocatori di cui possono scrivere. Noi abbiamo uno stronzo sul palco, quando va bene due.
Così Mario Luzzatto Fegiz a Simona Siri di Rolling Stone nella illuminante intervista stampata sull'ultimo numero della rivista.
Appena ripresa da Dagospia.
Me, Fegiz mi era sempre stato cordialmente sui coglioni, ma sto seriamente pensando di rivalutarlo.