domenica 15 novembre 2009

Il topo che amo odiare


Nell'ambiente lo sanno tutti: tolto quello autenticamente pulp dei fumetti di Gottfredson, Topolino è uno dei pochi personaggi disneyani a starmi veramente sui coglioni.
Odio tutto di lui: il fatto che non si faccia mai i cazzi propri. la sua weltanschauung da delatore maccartista. I suoi modi borghesucci ucci ucci. Il suo amore per lo status quo. La sua fidanzatina così ciellina. La sua auto. Perfino il suo cane.
Se c'è una cosa che odio più del Topo, però, è l'idea che la Disney abbia deciso di renderlo più smart, più sgamato, più astuto, più "in sintonia con i gusti della nuova generazione", come negli ultimi giorni stanno scrivendo un po' tutti.
La prova generale nell'imminente videogame Epic Mickey.
Ma trasformare Topolino in Bugs Bunny, Daffy o Speedy Gonzales proprio non si può. Il ragazzo, come si dice, non ha la stoffa.
Al massimo, rendendolo più stronzo, puoi tirarci fuori un Titti, ecco.
Non mi sembra poi 'sto gran miglioramento.

6 commenti:

Tito Faraci ha detto...

Tu quoque...

Sembri Mina: http://titofaraci.nova100.ilsole24ore.com/2009/11/parole-parole.html

Unknown ha detto...

Direi di no, Tito: il mio punto è tutto politico, e non contempla l'universo Mondo Disney, ma solo il Topo, che ho sempre considerato troppo "calvinista", poliziottesco e integrato rispetto, per dire, a Paperino e soci.
In più, ribadisco, amo odiarlo così com'è: trovo che l'idea di cambiargli psicologia sia la classica pezza peggiore del buco.

Tito Faraci ha detto...

Secondo me sei "vittima" di troppe storie brutte o, quantomeno, sbagliate. Molte delle quali, purtroppo, italiane, è vero.
Ma non c'è solo il genio di Gottfredson. C'è anche quello di Scarpa. E le storie di Marconi, di Mezzavilla, di Enna, di Casty, di...

CREPASCOLO ha detto...

Il primo Mickey - quello di Ub Iwerks è un ragazzaccio degno di Mark Twain, che ricicla alcune linee di Oswald the Rabbit creato ed abbandonato da Walt, come facciamo noi con un paio di Adidas vissute o con quel cucciolo di Labrador che proprio non ne vuole sapere di smettere di mordicchiare la ns coppia di Topolino ed il cavallo Piedidolci.
Gottfredson centra il carattere quando porta Top of the Pops in un ufficio di collocamento - l'impiegata, personaggio crepascolare al massimo livello, dopo essersi sentita raccontare le imprese del topo in giro per il mondo in qualità di esploratore e detective, lo gela scrivendo sul modulo che il signor Mouse '' non sa fare nulla''.
Mickey è l'equivalente su striscia dei mille avventurieri senz'arte ma in parte che Tony Curtis ha interpretato in ''Operazione Sottoveste '' ed in ''Attenti a quei due ''. Un conte Oliver con la fedina penale ineccepibile. Un Lazzaro Sant'Andrea analcolico. Un Tintin senza spoiler rosso ad indicargli la strada ''ad astra per aspera ''.
Top vince quando i duri escono a giocare - abbiamo avuto una finale di rugby a Milano e ci sentiamo machos come Gambadilegno - ed esce dallo spotlight quando, consegnati mani e piedi alla sirena dell'identificazione, ci caliamo nei panni di Paperino, il Fantozzi con le piume, lo Homer Simpson di Paperopoli che amiamo amare perchè è facile amare quanto ci piace amare.
E' comune avere ALMENO un talento, la vera sfida è non averne alcuno, come diceva Carmelo Bene. Tutti possono essere il Lupo Cattivo che ha polmoni tanto potenti da stappare una piscina olimpionica o Nonna Papera che può aprire e gestire un agriturismo da sola, ma ci vuole del genio per vivere 81 anni in centro a Topolinia ad affitto bloccato, senza entrate manifeste . Sappiamo dove Pietro Gambadilegno prende i dollari per pagare la pigione del bilocale in cui vive more uxorio con Trudy. Dei redditi del topo non sappiamo nulla e ci seduce questa sua ambiguità. Mickey ha da tempo aderito al lato oscuro della Forza e nel giorno dell'Armageddon guiderà le anime dei suoi fans contro quelle di coloro che hanno sempre preferito Titti, il trans ante litteram che ha preceduto l'odierna moda. Come direbbe il King, l'esito è incerto, ma saremo tutti sugli spalti, certi di vedere qualcosa della potenza di Topolino sosia di re Sorcio. Mai la fine.

Unknown ha detto...

@ Tito: Scarpa, Enna, Marconi, etc. hanno fatto cose egregie, come ho sottolineato più volte parlando ad es. di "Disney Anni d'Oro". Ma insisto: il difetto sta nel manico.
Comunque, niente di male: anche Superman soffre della stessa sindrome, e questo non ha impedito a John Byrne di tirarci fuori ottime storie senza snaturarlo.

@ Crepascolo: begli spunti: chapeau.

CREPASCOLO ha detto...

Supes è un contadino USA nato per caso fuori dai confini, parafrasando i New Trolls. Incarna alla perfezione il sano buon senso di chi è cresciuto a nocciole e a mele verdi, sicuro che un dollaro può fare tanta strada anche se non lo lanci da un aereo - siamo dalle parti del Dollaro d'onore di John Wayne ( Bats, incidentalmente , si abbronza con il Mezzogiorno di fuoco di Gary Cooper ). Non è un alieno-più-umano-dell'umano a la Spock/Vision/Martian Manhunter/Scrondo, ma un villico fatto e finito di quelli che nelle sagre discutono di rosolio in salopette di jeans, sempre che non abbiano il super udito ed una casetta di ghiaccio con maggiordomi robotici.
Top è un'altra cosa. Riportiamo un passaggio censurato della famigerata biografia di Disney di Chris Finch: '' ...e tutti pensano che siano stati gli animatori di Fantasia a chiedere che gli occhi di Mickey fossero cerchiati, riducendo le pupille, per rendere più semplice il loro lavoro, ma la verità è un altra (...) Lo stramaledetto Topo con il suo sorriso ebete e lo sguardo da Pinocchio turbava i marmocchi che gli preferivano lo sguercio di Segar: riuscite a crederlo? Un marinaio ignorante e senza un occhio riusciva più simpatico del Sorcio del Capo ! ''
Non possiamo svelare quale tra i collaboratori di Walt si sia levato questo sassolino dalla scarpa, ma sappiamo che negli ultimi anni della sua vita si guadagnava da vivere come in-betweener per i cartoni animati con cui l'aviazione civile cilena addestra i suoi piloti postali, ma questa, come si suol dire, è un'altra storia.
Il succo - che ci affascina come un documentario sul rapporto inversamente proporzionale tra la percentuale di mine inesplose e la propensione a festeggiare con i fuochi d'artificio segnalata in Normandia - è che il primo Mickey Mouse era come i clown di King, Ledger e MacDonald's: riso sardonico come maschera di un birbone. Brr.