domenica 26 luglio 2009

Via


Da domani a metà agosto sarò altrove.
Viste bumba e rumba dall'aprile del 2008 a questa parte, potrei dire che era ora.
E infatti: domattina si parte.
Se mi gira, magari, aggiorno il blog da dove sono.
Se non mi gira, ci ritroviamo quando torno.
Nel frattempo, lunga vita e prosperità a tutti. Pciù.

giovedì 23 luglio 2009

Mai scherzare con i nerd


L’anno non lo ricordo più, forse il ‘92 o il ‘93.
Mario Ferri mi chiede di buttar giù la pagine della posta del primo numero di “Superman” Play Press.
Ovviamente, essendo il primo numero, non ho lettere cui rispondere.
Prima regola della pagina della posta: se non hai sottomano della posta, inventa.
Ingenuamente, invece di far di testa mia, decido di parafrasare una bella lettera apparsa su un numero della collana originale, da cui stralcio i punti salienti.
La rivista esce puntualmente in edicola.
Qualche settimana dopo, la direzione mi convoca per una “tiratina d’orecchie”. Salta fuori che Riccardo Corbò ha scoperto l’inghippo, si è preso la briga di fotocopiare la lettera che ho preso a modello sottolineando le mie quotes con l’evidenziatore, e ha inviato il tutto in redazione chiedendo la mia testa.
Per fortuna, riesco a spiegare al gran capo di aver sbagliato, sì, ma in buona fede: piuttosto che prendere per il culo i lettori spacciando per autentica una lettera inventata, ho preferito rifarmi a una lettera autentica. Perdo la posta di Superman, ma conservo il posto. In più imparo una lezione di cui non mi dimenticherò più: mai scherzare con i nerd.
Giuseppe Ferrario, con le “Cronache” della Panini, ha fatto più o meno lo stesso errore che io avevo fatto a suo tempo, rifacendosi nientemeno che a Miyazaki. Conoscendolo da dieci anni, scommetterei la palla sinistra sulla sua buona fede, e sono certo che si sia trattato di una scelta infelice, non di una furbata.
Però: collana sospesa per accertamenti.
Però: troll a piede libero su tutti i forum del reame.
Però: sputtanamento a mezzo stampa su un grande quotidiano nazionale. Come un Papi qualsiasi.
Abituato com’è ad andare per i bricchi, il Ferro supererà senz’altro anche questo terzo grado.
Perché è un gran professionista. Un ottimo disegnatore. Uno che ha sempre lavorato con impegno e passione.
E soprattutto perché è una persona pulita. Nonostante la cazzata sesquipedale che ha commesso.
Per questo, comunque vada, sono con lui. Certo che abbia imparato a non scherzare con i nerd.

mercoledì 22 luglio 2009

Glu, glu, glu


Ieri ero troppo incasinato per buttar giù questo post, ma anche se in ritardo tocca provvedere.
Heinz Edelmann, il character designer del sottomarino giallo e relativi passeggeri, inabissossi.
La squadra del grande oratorio celeste adesso ha un fantasista in più.
Uno a zero per loro, beati.

martedì 21 luglio 2009

Azrael (Again)


Fra i tanti "supplenti" del Pipistrellone apparsi e poi scomparsi nel corso dei decenni, Azrael è sicuramente uno dei più interessanti. Più tormentato di Bruce Wayne, più inesperto di Dick Grayson, e ben più umorale di Jason Todd - per i non iniziati: il secondo Robin - Jean Paul Valley incarnava un potenziale drammatico non indifferente, ottimamente sfruttato da un team creativo capitanato dal leggendario sceneggiatore Denny O'Neil.
La favola è durata per un centinaio di numeri, finché la testata ha retto ai rigori della grande distribuzione. Dopodiché, nel 2003, mamma DC ha staccato la spina al personaggio facendolo "morire" fra molte virgolette.
Cinque anni dopo, Azrael ritorna. Sotto la maschera dell'angelo vendicatore c'è un altro uomo, ma le premesse sono le stesse della "vecchia" gestione: un clima molto Dan Brown, e uno sceneggiatore molto ferrato - nella fattispecie, il bravo Fabian Nicieza.

Che ne valga la pena?

domenica 19 luglio 2009

Toninelli blogghe!


Alla fine c'è cascato anche Marcello Toninelli:
questo è il suo blog. Buon pro.

Valentina Melatengo


Ultimamente, Coniglio Editore sta pubblicando cose egregie. Ottimi i saggi, come il monumentale “Imperdibili” di Luca Boschi. Ottime le proposte “per lettori” maturi, vedi “Fragola e cioccolato” di Aurelia Aurita. Ottime e abbondanti le ristampe: per dirne una, quella recente di “Tank Girl”. O quella appena arrivata sugli scaffali, e dedicata a Valentina Melaverde.
Gli appassionati di fumetti che hanno passato la quarantina "la" Valentina Morandini se la ricorderanno di sicuro: impossibile resistere al fascino della ragazzina che ogni settimana illuminava le pagine del “Corrierino” con il suo diario minimo. Un po’ perché era carina forte. Un po’ perché era più grande, ma di poco. Quel tanto che bastava per farti contare i minuti fra te e le “cumpe”, i motorini, le vacanze con gli amici e le prime cotte. Fra te, insomma, e la vita vera. E un po’, anzi molto, perché Grazia Nidasio era in grado di sintetizzare in una, massimo due paginette alla settimana una tale mole di stimoli da annichilire qualsiasi tentativo di diminutio.
A rileggerle oggi, quelle storie, sono brividi. Non è solo il ritorno proustiano al tempo dilatato dell’infanzia. È la consapevolezza che ognuna di quelle strip fosse allo stesso tempo una lezione di vita, stile, sceneggiatura, montaggio, regia – come dire Elsa Morante più Lina Sotis più Caterina Caselli più Hugo Pratt più Giamburrasca più Gazzelloni i Beatles Kerouac il flower power e molto altro ancora.
Un esercizio di sincretismo bestiale, realizzato con la lucidità, la sicurezza e il talento narrativo dei grandi classici del fumetto. E adesso, il primo di una serie di volumi da leggere e tramandare a chi verrà. Come, per dire, la trilogia dei nostri antenati di Calvino, i libri di Munari, il Manuale delle Giovani Marmotte, Asterix o Calvin e Hobbes.
L’unico rimpianto è che oggi Nidasio si conceda con il contagocce, centellinando vignette fra “Corriere” e “Smemoranda”. Se trovasse il tempo di raccontarci che fine ha fatto Valentina, non sarebbe niente male. Oh, be', la vita è lunga.

giovedì 16 luglio 2009

Hmmm


Visto che il primo era un film decente, per il secondo stanno organizzando una bella baracconata.


Già mi vedo i pupazzetti in vetrina.

mercoledì 15 luglio 2009

martedì 14 luglio 2009

Sveltine


La timbratrice più veloce del mondo, effettivamente, fa impressione.
Un rapido ringraziamento speciale a Riccardo per la dritta.

Fragile, ma non troppo


Considerazioni sparse sul primo fumetto scritto e diretto da Stefano Raffaele.
Una storia di zombie transgender a metà fra love story, horror puro, satira e fantascienza.
Segno scarno e robusto, frutto di un anno di duro lavoro e lontano mille miglia dall’etichetta di Jim Lee de noantri che il nostro si portava appiccicata addosso dai tempi dei tempi.
Esprit molto fransé e molto fighé à là Umanoidi.
Rapporto prezzo/qualità all’altezza della grande tradizione Saldapress. Fatto salvo per la divisione in due tomi, che uno bastava e avanzava.
Ce n’è abbastanza per leggere tranquilli, insomma.
L’opera prima dell’autore milanese funziona magnificamente, soprattutto sui registri del sentimento e del grottesco.
Qualche colpo a vuoto sulla lunga sequenza da “action movie” che precede la conclusione: Il sospetto è che il ripudio di ogni tentazione super-eroistica abbia pesato come un macigno sulle mani di Stefano, piuttosto discontinuo nella regia e nel montaggio della lunga sequenza survival horror che precede il finale. A parte questo, “Fragile” segna un debutto autoriale solido, convincente, insospettabilmente maturo, che si traduce in un fumetto di genere in grado di sintetizzare e capitalizzare influenze che vanno da Romeo e Giulietta a Palahniuk a Yuzna e Otomo. Una storia facile da leggere ma non da consumare. E un ottimo precedente per le future avventure editoriali in solitario dell’ex “bravo disegnatore” di “Lazarus Ledd” e “X-Factor”. Soprattutto quelle sotto il segno della vita. Oltre la morte, o prima: fa lo stesso.

venerdì 10 luglio 2009

Lanterna fortunella


Timberlake, sei storia antica.
Contro uno che si spupazza Scarlett Johansson non avevi chances.
E passi anche se Ryan Reynolds è un ex mutante. Qualche errore di gioventù l'abbiamo fatto tutti, che cavolo.

giovedì 9 luglio 2009

Lanterna fichetta


Lo dice anche Hollywood Reporter: Justin Timberlake è in lizza per il ruolo di Hal Jordan.
A questo punto, voglio Miley Cyrus come Zaffiro Stellare e i Jonas Brothers come Guardiani di Oa.
Evvai con la tunza.

mercoledì 8 luglio 2009

Non vorrei diventare monotono. Però...

...Al commento di Stefano Disegni sulle ronde non ho potuto resistere.
A seguire, appena ho due minuti, recensione di Fragile, la love story post-mortem di Stefano Raffaele.

lunedì 6 luglio 2009

Ronda su ronda

Che il popolo delle ronde manchi di sense of humour posso anche accettarlo: da che mondo è mondo, i mazzulatori o aspiranti tali non sono mai stati dei mostri di simpatia.
Quello che davvero mi disturba, semmai, è la assoluta mancanza di senso estetico della coalizione dei volenterosi. Diciamocelo: baschi, anfibi e galloni sono fuori moda. Roba da controllori, lift e portinai. Per disinfestare le periferie dai parassiti, serve ben altro. Ecco dunque qualche suggerimento total look per instillare il terrore nei cuori dei reprobi in tutta eleganza.

Tendenza "Keystone Kops"

Elmetto, ghigna patibolare e manganello facile sono un evergreen della pubblica sicurezza: lo dimostrano precedenti illustri come quelli del G8 di Genova. Perché, dunque, non tornare alle origini? il nero totale a 78 fotogrammi al secondo dei Keystone Kops va su tutto. Soprattutto sui diritti civili.

Tendenza "Rembrandt"

Lo diceva anche Sun Tzu o come cazzo si chiamava: le manovre imprevedibili portano alla vittoria. In quest'ottica, lo stile è tutto. Presentarsi in abiti seicenteschi, oltre a disorientare il nemico, fa la sua porca figura. Quando il gioco si fa duro, tattiche come questa possono fare la differenza. Sempre che gli archibugi a tappo funzionino a dovere, s'intende.

Tendenza "Rockets"

La solita tenuta da skinhead è diventata troppo impegnativa? Per dissimularla alla grande, niente di meglio di una mano di cerone argentato e un rotolo di Domopak. E quando l'alluminio finisce, mai buttare i portarotoli in cartone: farciti di carta di giornale bagnata e pressata, offrono un'alternativa robusta ed economica a spranghe e bastoni. Cheap and chic!

Tendenza "YMCA"

Come coi Quattro salti in padella, l'immagine qui sopra è puramente illustrativa. E serve a dimostrare che nel suo piccolo, ogni ronda può diventare un formidabile catalogo di maschere ispirate al sociale. Il bottegaio astioso, il razzista convinto, la guardia giurata dal grilletto facile, il "randa" di quartiere, il postino frustrato, il colletto bianco (sporco)... l'unico limite è la fantasia.

Tendenza "Super"

Il mondo ha sempre un gran bisogno di eroi. Perché non ispirarsi a quelli dei comic-books a stelle e strisce? La DC e la Marvel possono offrire ottimi spunti ai wannabee in ascolto. E dove finisce la fantasia degli stilisti di super-eroi, zac!, scatta la ben nota creatività italica: in fondo, anche Superciuk è un uomo in calzamaglia.

Tendenza "Drughi"

Ora lo sappiamo: Stanley Kubrick era così avanti da aver portato sullo schermo le prime ronde già nel lontano 1971. E con il loro ineffabile aplomb, Alex DeLarge e i suoi amichetti sono un punto di riferimento irrinunciabile per chiunque sogni un ruolo da protagonista nel mondo del law enforcement. Con un vantaggio in più: il trattamento Ludovico soft delle Tv di Papi.

I disegni sono brutti, però...


...È scritto da Chuck Dixon.
Ed è "il Buono, il Brutto e il Cattivo".
Almeno due buoni motivi per comprarlo ce li ho, insomma.
Che diamine, dovrò pur tenermi occupato mentre aspetto Red Dead Redemption.

giovedì 2 luglio 2009

Ku Klux Club


Gran bella cosa, il razzismo. Quando le cose vanno bene, può diventare un'ottima scusa per sciacquarsi la coscienza con un po' di carità pelosa. Quando invece vanno male, è un'arma sociale formidabile. Perché offre ottime occasioni per scaricare le tensioni tutte interne di una crisi endemica su un nemico esterno. Cosa che lo rende funzionale alle strategie di una destra spregiudicata e moralmente ignobile.
Prendiamo il caso di Milano. La Lega e il Pdl hanno preso possesso della città dall'inizio degli Anni 90, vincendo le elezioni a man bassa a suon di sparate securitarie contro immigrazione e marginalità. Con un po' di malizia, si potrebbe pensare che la Milano africana di cui alle sparate elettorali del nostro premier sia stata una manna per il centrodestra: più rom, albanesi e maomettani brutti sporchi e cattivi si presentano alle frontiere padane, più la gente si sbilancia su chi predica purghe e soluzioni radicali. L'importante è continuare ad alimentarele braci dell'odio promettendo mirabilie, ma stando ben attenti a conservare il degrado. Una politica di accoglienza seria potrebbe cambiare le cose, favorendo l'integrazione, l'occupazione e la crescita del tessuto sociale: ma gridare "mamma li turchi" è più utile e più spiccio. Quindi, avanti così.
Il decreto sicurezza approvato ieri dal parlamento, oltre che incostituzionale, è inutile: nessuno si aspetta davvero che le forze dell'ordine riescano a far fronte ai guasti che la clandestinità porta con sé. Neanche con l'insostituibile apporto delle ronde pagane. O di provvedimenti apertamente razzisti come il divieto di iscrivere i neonati venuti al mondo in Italia da genitori clandestini all'anagrafe. Però la sicurezza tanto sbandierata da papi Silvio farà felici tutti quelli che sono razzisti "di panza". Per scelta, per necessità, per ignoranza, per errore. E porterà altra acqua al mulino del Ku Klux Club.

Aridatece Q*bert!


Ammettiamolo: ogni tanto, il retrogaming dà le sue belle soddisfazioni. Perché giocare a GTA o Gears Of War sarà pure divertente. Ma lo è anche andare al recupero di videogames spazzati via dall'avvento delle console, ma ancora attuali. Sembra incredibile, ma qualcuno c'è.
Per esempio, Q*bert: dopo i fasti degli Anni 80, il salterino dal naso prominente ora saltella sul web con tutto il suo carico di camp e suggestioni fra Escher e Piranesi.
Per i proverbiali quattro salti del caso, basta un clic Q*ui.
Divertimento garantito, come dice la pubblicità.