giovedì 23 aprile 2009

Oro nero


Ci ha messo un anno, Daniel Day-Lewis, a trasformarsi nel Daniel Plainview di "Il Petroliere".
Però, cazzo se valeva la pena di aspettare.
L'ho pensato una volta di più riguardando il film su Sky.
È vero che "There Will Be Blood" procede in modo episodico, senza scegliere una direzione precisa, e alla fine ti lascia lì a chiederti se hai visto un'allegoria sul Secolo breve, un apologo sul conflitto fra fede e ragione o un dramma sull'incomunicabilità.
Quello che resta, però, è il talento davvero mostruoso del protagonista, la sua capacità di immedesimarsi nella maschera essenziale e spietata di un capitalista d'antan e quei quindici minuti finali di pura, assoluta, vertiginosa crudeltà.
Un cattivo così cattivo, così solo, così ossessionato dai propri fantasmi, avrebbe fatto la gioia di Joseph Conrad.
O magari, di Carl Barks: non a caso, nel finale, il petroliere somiglia molto a un certo personaggio dei fumetti.

1 commento:

Flavio ha detto...

Chettelodicoaffare?;)

I drink your milkshake!