giovedì 1 gennaio 2009

C'ero una volta


Ho diciotto o diciannove o anni. Sto finendo il liceo, e sogno un futuro da disegnatore di fumetti. Ovviamente, pur di pubblicare qualcosa di mio, mi accontenterei anche dei disegnini sulla carta igienica.
Un giorno mi telefona un mio compagno di scuola, Massimo Mulazzani. Suo padre è un famoso illustratore e gli ha girato una soffiata: in Mursia, a quanto pare, cercano copertinisti.
Io e Massimo ci presentiamo lì una mattina bianco latte di dicembre con i rispettivi scarabocchi sotto il braccio. Il posto è dietro corso Buenos Aires, e non ha niente a che vedere con la mia idea di una grande casa editrice: è un appartamento angusto, stipato di scatoloni e cartacce coperte di polvere. Dopo mezz'ora di anticamera, circonfuso da una nube di fumo e dopobarba di terza, arriva il "direttore artistico" di Casa. È sputato l'Uomo Talpa dei Fantastici Quattro. Solo un po' più ingrigito. Passa in rassegna le nostre cose in quattro e quattr'otto, ci chiede se vogliamo fare una prova e ci offre un compenso di cin-quan-ta-mi-la-li-re-lor-de!
Io, che nella mia vita ho disegnato sempre e solo per hobby, torno a casa camminando a mezzo metro da terra. Mi è pure andata di culo, perché il libro che mi hanno assegnato mi piace: parliamo di "Tre uomini in barca (per tacer del cane)" di Jerome Klapka Jerome, mica pizza e fichi.
Dopo qualche settimana, motivatissimo, mi ripresento al cospetto dell'Uomo Talpa con un disegno tutto cieli cupi nuvoloni tratteggini fitti fitti un po' Pazienza un po' Moebius un po' Magnus che mi piace un casino. Sento già il profumo del successo.
Il tipo mi dice che "le nuvole non cantano", e mi fa rifare il tutto.

E ancora.
E ancora.
E ancora.
E ancora.
E ancora.

Dopo mesi di tira-e-molla, del mio studio di copertina è rimasta solo l'inquadratura. Il resto - l'atmosfera, i tratteggi, il bilanciamento bianchi/neri, i volumi - è scomparso sotto strati di tempera spessi come il fondo tinta sulle rughe di un'ottantenne. Alla Mursia, però, apprezzano: visto si stampi, e via.

A quel punto capisco che il mestiere dell'illustratore non fa per me.

Non ho mai chiesto una copia omaggio di quel libro. Non sapevo nemmeno se fosse mai effettivamente uscito.
Oggi, però, un amico l'ha trovato su eBay.
Quasi quasi ci faccio un pensierino.

2 commenti:

Fabrizio ha detto...

Beh, però il risultato finale non è mica venuto male. Anzi, ha un suo perchè.
Dovevi perseverare... ;)

Fab

Unknown ha detto...

Errare è umano, caro Fab. Ma perseverare è diabolico!
(A parte questo, per hobby si disegna meglio).