giovedì 31 gennaio 2008

Profondo rosso


Come avevo già accennato qualche post fa, venerdì 8 arriva al cinema “30 giorni di buio”, il film che la Ghost House picture di Sam Raimi ha tratto da “30 giorni di notte”. Del film non saprei che cosa dire, anche perché il poco che ho visto finora non mi ha entusiasmato. Ma i quattro paperback della serie targata Magic, quelli li consiglio a tutti. Perché Steve Niles, Ben Templesmith & Co. sono riusciti a distillare emozioni intense da un tema esangue come il vampirismo puntando tutto sullo stile aspro e fangoso della narrazione. Chi volesse saperne di più, prima di fare l’investimento, può dare un’occhiata al numero di “Alias” in uscita domani con "il manifesto", dove Niles si racconta in un pezzullo firmato dal sempre vostro.

mercoledì 30 gennaio 2008

Giocando con Asterix


Qualche giorno fa mi è arrivato un invito per la proiezione stampa di “Asterix alle Olimpiadi”.
Visti i primi due, prima di accettare ci ho pensato bene. Dire che non mi aspettavo granché sarebbe un eufemismo.
Invece, stavolta è andata meglio. Pochino, ma meglio. L’Asterix live action, nonostante il cambio della guardia sotto l’elmetto alato, è sempre abbastanza pietoso. Ma stavolta i nostri eroi sono solo il contorno di una vicenda che satireggia con insospettabile leggiadria su sport, doping, metacinema e varie altre facezie. Non dico che il film renda giustizia alla saga di Goscinny e Uderzo, questo no: però qualche battuta indovinata c’è.
E la biga rossa dell’auriga Schumix la sua porca figura la fa, per Toutatis.

Why so serious?

martedì 29 gennaio 2008

Panini alla chitarra


Okay, lo ammetto. Da queste parti, la Panini Comics si è sempre vista poco. Colpa del mio rapporto di amore-odio con il nuovo corso Marvel, ma anche di quel bonario e fisiologico “tifo contro” che tende ad appiccicarsi a quelli che vincono sempre. (Ci sarebbe anche il fatto che il MarcoMarcello nazionale non mi si è mai filato granché, ma mica si può piacere a tutti. E poi il suo blog è sempre un bel leggere).
Tornando a bomba: alla Panini c'è parecchia ciccia. Professionisti come Francesco Meo o Max Brighel meritano tanto di cappello. Miniserie come “House of M” e “Civil War” hanno dimostrato che gli eredi di Stan Lee, quando vogliono, sono ancora in palla. Iniziative come “Ken Parker Collection” o “La compagnia della forca” dimostrano un amore sperticato per il buon vecchio fumetto all’italiana. E ogni tanto, salta fuori qualche progettino che testimonia quel certo non so che. Per esempio, il nuovo graphic novel “La neve se ne frega”, versione a fumetti del romanzo del Liga firmata da Matteo Casali e Giuseppe Camuncoli. Chi ama il Bruce Springsteen di Correggio ha un motivo in più per tenere le orecchie tese: il volume sarà presentato in pompa magna a Mantova Comics il primo marzo alla presenza degli autori e del “Liga” himself. Fra primi della classe ci si intende.

lunedì 28 gennaio 2008

Ombre cinesi


Un diavolo blu che parla solo in rima.
Una maga tutta intabarrata tranne il decolté da paura.
Uno scimpanzé sapiente ubriacone e tabagista.
Uno con la tutina tutta rattoppata che ogni toppa è l’animaccia nera di un cattivo.
Un cavaliere medievale con tanto di spadone e tutina alla Jonny logan.
Un angelo caduto. Nientemeno.
Una che anima le ombre.
Fra tutti i super-gruppi usciti dalle fervida immaginazione dei cartoonist Usa, “Shadowpact” è uno dei comics più interessanti del momento. Un po’ per l’ambientazione magico/mistico/esoterica. Un po’ per lo humour. E un po’ per il cast, costruito buttando nel calderone una manciata di personaggi che nell’universo DC contavano zero. Bill Willingham, Tom Derenick, Wayne Faucher & Co. hanno frullato tutto questo in una serie stupidina, spensierata, ma molto divertente. Che ha appena concluso il secondo anno di pubblicazione contro ogni pronostico. Da provare.

venerdì 25 gennaio 2008

Febbre a 33 giri


Ancora sderenato dall’influenza, chiuso in casa da due giorni con trentotto e rotti di febbre. Passerà. Più che altro, il problema è la noia: fra mal di testa, mal di gola e compagnia cantante qualunque attività diventa una piccola tortura. Mi consolo ascoltando la radio pazzesca di orrore a 33 giri, l’unico sito al mondo (almeno spero) che ospiti chicche come “Wojtyla Disco Dance” o “Silent Night” rifatta dai Manowar.

giovedì 24 gennaio 2008

Giornate dure

Trentotto e rotti di febbre, un "ledgero" magone e l'allegra prospettiva di altri cinque anni con Silvio presidente. Tiriamoci su, va'.

martedì 22 gennaio 2008

... (coda)


Heath Ledger è morto da poco più di 24 ore, e gli avvoltoi sono già sul pezzo. Le reti Usa si sono affannate a puntare l’obiettivo sull’ultima straziante uscita pubblica dell'attore, sfruculiando un Jack Nicholson fatto come una zucca per strappargli un commento che puzza di alcool e sinapsi cotte. E adesso comincia il tiro al bersaglio contro “The Dark Knight”. C’è chi si chiede se il film arriverà nelle sale, chi prevede incassi gonfiati dalle lacrime, e chi già parla di film maledetto. Io, cosa dire, proprio non lo so. Ma non posso fare a meno di pensare al senso di solitudine che Heath era riuscito a dare a personaggi come il giovane secondino di Monster's Ball o l'Ennis Del Mar di Brokeback Mountain. Una solitudine che ritroveremo moltiplicata 100 nel suo Joker.

E che sicuramente non stava solo nei copioni dei suoi film.

Ah: il disegno qui sopra è di Massimo Carnevale. Avrei preferito addarlo ai miei link in un'altra occasione, ma quando ci vuole ci vuole.

Piaceri proibiti

Va bene, è da pirla, però il trailer fa ridere.

lunedì 21 gennaio 2008

Sparando alto


Ultimamente, sto tirando fuori dalla naftalina un sacco di chicche che all’epoca della loro uscita in Italia erano passate un po’ sottotraccia. In questi giorni, per dire, sono andato a riguardarmi “Body Bags”, una vecchia scommessa editoriale Play Press che avevo tradotto una buona decina d’anni fa. Un po’ romanzo di formazione, un po’ western metropolitano, un po’ fumetto underground, la mini dello sconosciuto ma bravissimo Jason Pearson racconta la vita quotidiana di una gang di cacciatori di taglie alle prese con mafiosi vecchio stile, macrò transgender e cyborg assassini. Il tutto, sullo sfondo di un futuro prossimo molto RanXerox – nel senso del fumetto. Al sodo: nonostante il passare degli anni, "BB" non perde un briciolo dello smalto originale, e lo consiglio di cuore a chiunque ami i fumetti super-eroistici all’insegna del pensiero laterale. Chi parla solo l’italiano, può cercarlo usato su eBay o nelle librerie specializzate. Chi invece mastica l'inglese lo trova on line sul sito ufficiale della Twelve Gauge Comics. Prego accomodarsi.

venerdì 18 gennaio 2008

Oldies but Goldies?


Spreco qualche riga su una moda che negli ultimi mesi sta portando una ventata di freschezza – be', si fa per dire - nello scenario un po’ asfittico delle edicole: quello dei repêchage illustri. Se fino a qualche anno fa riproporre al pubblico le storie e i personaggi che hanno fatto la storia del fumetto sembrava un azzardo, ultimamente ci si stanno buttando un po’ tutti. Anche quelli che, prima, manco morti.
E il mercato tira: il Tex in technicolor di “La Repubblica” veleggia intorno alle 150.000 copie a settimana, e ha convinto i cugini del “Corrierone” a mettergli contro il meglio di Carl Barks. La Planeta De Agostini, in un impeto di machismo latino che sfiora l'incoscienza, ha rimesso in circolo il “Lanterna Verde” vintage di John Broome e Gil Kane, e i Puffi di Peyo. E l’elenco potrebbe continuare con il “Mister No” di Gianni Bono, lo “Steve Canyon” della Free Books, lo “Spider-Man Classic” di Panini Comics e via discorrendo. Fra tanta abbondanza, un dubbio: che quello che sembra un salutare ritorno al passato non nasconda la sfiducia nei confronti del presente e del futuro del fumetto. Sarebbe davvero un peccato.

mercoledì 16 gennaio 2008

No, cioè, pensavo


Ci sono alcune cose che proprio non riesco a fare.
Appassionarmi a (qui serial Tv a scelta),
Finire “La vita: istruzioni per l’uso” di Perec,
Imparare a giocare a scacchi,
Dimenticare mi mexico querido,
Fare lo scafato,
Pittare gli infissi di casa e la ringhiera del terrazzino,
Completare la mia collezione di “Corto Maltese” con i due, tre numeri che mi mancano,
Amare il clima orrido di Milano,
Ascoltare Celine Dion,
Tagliarmi i capelli cortissimi,
Affezionarmi a un gatto,
Mangiare le rane fritte,
Amare la montagna,
Tirar tardi in un locale di tendenza,
Ricominciare a strimpellare uno strumento.

Ma poi, alla fin fine, sto bene lo stesso.

martedì 15 gennaio 2008

Chi muore si rivede


Era un po' che se ne parlava, ma adesso finalmente il trailer del nuovo "Diary of the Dead" di G. A. Romero è arrivato in rete. Sarà una puttanata? Il plot summary alla "Blair Witch Project" e il cast suggerirebbero di sì. Ma Romero lo descrive in termini estatici come «Il suo primo film realmente indipendente dall'epoca di "La notte dei morti viventi"». Comunque, il trailer in sé non è niente male: vedere, per credere, qui.
E c'è anche un bonus piuttosto stimolante: chi se la sente può mandare i propri "corti" zombici al mitico George. I migliori finiranno sul Dvd del film. Mortacci di tutto il mondo, unitevi.

venerdì 11 gennaio 2008

Il gigante e la bambina


La scorsa estate, la DC Comics si è resa protagonista di una interessante variazione sul tema dell’editoria a fumetti: il sito Zuda.com. Un po’ Web Magazine, un po’ agenzia di scouting, un po’ gioco a premi, Zuda si è posto un compito abbastanza ambizioso: quello di presentare al pubblico autori, progetti e franchise nuovi, in certi casi anche un tantino acerbi. Al pubblico il compito di scegliere fior da fiore le anteprime da trasformare in serie regolari. Per pompare un po’ il tasso tecnico della line-up, gli editor di Zuda hanno mescolato agli absolute beginners del sito qualche professionista non troppo conosciuto. Una furbata, che però ha messo in luce qualche proposta davvero interessante. Quella che personalmente ho letto con più gusto è Bayou, la storia di una ragazzina di colore che fa amicizia con una sorta di Frankenstein bonaccione nell’America rurale degli Anni 40. Lo humour di Mark Twain, la magia di Lewis Carroll, la poetica struggente di Billie Holiday e un tratto che ricorda Mike Wieringo, ma anche Walt Kelly e Geo McManus: Il fumetto di Jeremy Love è questo e molto altro ancora. Le prime 56 pagine potete leggerle qui. Nella speranza che prima o poi la DC si prenda la briga di raccoglierle in un volume.

mercoledì 9 gennaio 2008

Più underground di così...


“I cadaveri sono i nostri super-eroi: sfidano il fuoco senza battere ciglio, tollerano cadute da diversi piani d’altezza e spaventosi incidenti d’auto. Puoi sparargli contro con una pistola o tranciargli le gambe con un fuoribordo, e non li turberai affatto. Puoi amputargli la testa senza conseguenze deleterie. Sono in grado di stare in 6 posti diversi contemporaneamente. In questo la penso come Superman: che peccato sprecare simili straordinari poteri invece di usarli per il progresso dell’umanità!”.
Arrivato a questo passaggio della prefazione, ho capito che al di là del titolo morbosetto, “Stecchiti – Le vite curiose dei cadaveri” di Mary Roach (Einaudi) valeva i 12 euri del biglietto, e ho continuato a leggere.
Ora ho la certezza che il pensiero laterale ha sempre il suo bel perché, e che anche da morti si possano fare un sacco di cose interessanti.
Incredibili le cose che trovi in libreria, oggigiorno.

lunedì 7 gennaio 2008

Niles away


Fisicamente, Steve Niles ricorda un po’ il Diego Cajelli dei bei tempi, occhiali spessi, pizzetto e t-shirt all black compresa. Di testa, pure: è eclettico come Cajelli. È irrequieto come Cajelli. È robusto come Cajelli. A differenza di Cajelli, però, lui è nato in the Usa. Il che, quando si parla di quagliare, significa essere avanti di almeno un paio di miglia. E infatti: Steve Niles cazzeggia con Rob Zombie. Steve Niles folleggia con Thomas Jane. Steve Niles se la intende con Sam Raimi. Steve Niles cambia progetto e ambito creativo come qualunque comune mortale cambierebbe calzini. Il tutto, per di più, spassandosela alla grande, come mi ha raccontato in un’intervista su cui costruirò un bel pezzullo su “30 giorni di notte”, fumetto e film.
Fossi Cajelli, un po’ lo invidierei, Steve Niles.
Io, un po’ lo invidio. Ma del resto, sotto sotto, un po' invidio anche Cajelli.

mercoledì 2 gennaio 2008

Tuppe tuppe marescià


Dopo tre mesi tre di mazzo pazzo, speravo di sollazzarmi un po’ fra Natale e Capodanno. Le premesse per far bene c’erano tutte: in programma, qualche bella magnata, qualche gita fra cinemi e mostre varie, e un capodanno mordi e fuggi ma non troppo. Non avevo fatto i conti con l’istinto paterno: domenica 23 ho babysittato il pargolo un po’ raffreddatino di un caro amico. Non lo sapevo, ma mi ero portato in casa una bomba biologica. Il 24 mattina, io ed Elena ci siamo ritrovati a battere i denti sotto le pezze con trentotto e rotti di febbre, mal di gola, mal di testa, eccetera. Influenza in piena regola. E tanti saluti alle ferie. Così, un po’ per celia e un po’ per non morir, ne ho approfittato per rovistare fra le librerie di casa. E lì, fra un brodino e un Vivin C, mi è cascato l’occhio su Marshal Law. Il bizzarro cacciatore di super-eroi creato da Pat Mills e Kevin O’ Neill proprio vent’anni fa. Rileggendo “Paura e odio”, la prima mini del personaggio, ho realizzato una volta di più quanto la liaison dangereuse fra fumetto british e fumetto americano abbia arricchito il tessuto narrativo degli eroi in calzamaglia. E quanto i super-eroi derivativi, ridicoli e bastardi di Mills e O’Neill abbiano da raccontare a tutti coloro che amano il genere. Recuperare, prego. E se l’impresa si dimostra impossibile, tener presente che la Top Shelf sta per ristampare tutto “Marshal Law” da zero. E che Mills e i suoi compari continuano a macinare imprese barbariche senza perdere un colpo. Vedi il primo “Libro delle invasioni” di Slaine, appena pubblicato da Magic Press.